Trump minaccia dazi a Cina, Messico e Canada: risposta a immigrazione illegale e a Fentanyl
Un ritorno a politiche protezionistiche potrebbero influenzare negativamente le relazioni commerciali con i tre Paesi
Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, ha recentemente reso note le sue intenzioni di adottare misure commerciali drastiche nei confronti di Cina, Messico e Canada. Queste misure, annunciate attraverso il social media Truth, sono state giustificate come parte di una strategia per combattere il traffico di droga, in particolare il Fentanyl, e affrontare l’immigrazione illegale. Le sue dichiarazioni hanno suscitato un acceso dibattito sia negli Stati Uniti che a livello internazionale.
La questione del Fentany
Il Fentanyl, un potente oppioide sintetico, è diventato uno dei principali responsabili dell’epidemia di overdose negli Stati Uniti. Trump ha affermato di aver avuto “molti colloqui” con i rappresentanti cinesi riguardo alle “massicce quantità” di questa sostanza che vengono inviate nel paese. Secondo il presidente eletto, nonostante le promesse da parte della Cina di inasprire le pene per i trafficanti, non ci sono stati risultati tangibili. “I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero istituito la pena massima, quella della morte, per qualsiasi spacciatore sorpreso a fare ciò ma, sfortunatamente, non hanno mai agito,” ha dichiarato Trump. Questa situazione è particolarmente preoccupante per gli Stati Uniti, dove l’epidemia di Fentanyl ha raggiunto livelli allarmanti. Secondo i dati recenti, le overdose legate agli oppioidi continuano a crescere, con migliaia di morti ogni anno. Trump ha sottolineato che la droga sta arrivando nel paese a “livelli mai visti prima”, principalmente attraverso il confine messicano. Questo flusso costante di sostanze stupefacenti ha portato a un aumento della criminalità e a una crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica.
Le misure annunciate
In risposta alla crisi del Fentanyl e all’immigrazione illegale, Trump ha delineato una serie di misure commerciali drastiche:
- Dazio del 10% sui prodotti cinesi: Trump ha minacciato di imporre un dazio aggiuntivo del 10% su tutti i prodotti provenienti dalla Cina se non verrà fermata la produzione e l’esportazione di Fentanyl. Questa misura è vista come un modo per esercitare pressione su Pechino affinché adotti politiche più severe contro il traffico di droga.
- Dazio del 25% su beni da Messico e Canada: A partire dal 20 gennaio, giorno del suo insediamento ufficiale, Trump ha annunciato che firmerà ordini esecutivi per imporre un dazio del 25% su tutti i beni importati da Messico e Canada. Questa tariffa rimarrà in vigore finché non verranno fermati sia il traffico di droga che l’immigrazione illegale. Trump ha descritto le frontiere aperte come “ridicole” e ha esortato i governi messicano e canadese a prendere misure decisive per affrontare questi problemi.
Queste misure rappresentano un ritorno a politiche protezionistiche che potrebbero avere ripercussioni significative sulle relazioni commerciali internazionali e sull’economia globale.
Reazioni internazionali
Le minacce di Trump hanno suscitato reazioni immediate sia negli Stati Uniti che all’estero. Un portavoce dell’ambasciata cinese a Washington ha avvertito che “nessuno vincerà una guerra commerciale o una guerra tariffaria”, sottolineando l’importanza della cooperazione economica tra Cina e Stati Uniti. Liu Pengyu, portavoce della sede diplomatica cinese, ha affermato che le relazioni economiche e la cooperazione commerciale tra i due paesi hanno una natura vantaggiosa per entrambi.
In Messico, funzionari governativi hanno già indicato la possibilità di rispondere con tariffe di ritorsione se le misure annunciate da Trump dovessero entrare in vigore. Il governo messicano è preoccupato per l’impatto economico che tali tariffe potrebbero avere sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, un mercato cruciale per molti settori dell’economia messicana. Anche il Canada ha espresso preoccupazione riguardo alle nuove politiche commerciali. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la Politica estera, Josep Borrell, ha commentato che l’annuncio di Trump sui dazi non è una buona notizia per l’UE, evidenziando le potenziali ripercussioni negative per le relazioni commerciali transatlantiche.
Implicazioni economiche
Le nuove politiche tariffarie proposte da Trump potrebbero avere effetti significativi sull’economia americana e globale. Gli esperti avvertono che l’imposizione di tariffe elevate potrebbe aumentare i costi per i consumatori americani e influenzare negativamente le catene di approvvigionamento globali. Le aziende americane che dipendono dalle importazioni potrebbero trovarsi ad affrontare costi più elevati, con conseguenti aumenti dei prezzi al consumo.Inoltre, l’inasprimento delle relazioni commerciali potrebbe portare a ritorsioni da parte dei paesi colpiti dai dazi. Ciò potrebbe sfociare in una spirale di conflitti commerciali che danneggerebbe ulteriormente l’economia globale già fragile post-pandemia.
L’atteggiamento aggressivo di Donald Trump nei confronti della Cina, del Messico e del Canada segna un ritorno a politiche protezionistiche che potrebbero avere ripercussioni significative sulle relazioni commerciali internazionali. Mentre il presidente eletto cerca di affrontare questioni complesse come il traffico di droga e l’immigrazione illegale con misure drastiche, è fondamentale considerare anche le conseguenze economiche delle sue azioni. La comunità internazionale attende ora con interesse le azioni concrete che seguiranno queste dichiarazioni. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza interna degli Stati Uniti e la preservazione delle relazioni economiche vitali con i partner commerciali globali.