Secondo acconto Irpef: possibilità di posticipo al 2025
Palazzo Chigi: “L`inciampo della maggioranza non giova a nessuno”. Le opposizioni alla carica
Anche per il 2024, i titolari di partita IVA potranno beneficiare di una misura che facilita il versamento del secondo acconto IRPEF. Grazie a un emendamento al decreto fiscale, approvato in Commissione Bilancio al Senato, i contribuenti potranno scegliere di effettuare il pagamento entro il 16 gennaio 2025 o di suddividerlo in cinque rate mensili, con scadenza il 16 di ogni mese a partire da gennaio. La misura si applica esclusivamente ai contribuenti con ricavi o compensi dichiarati nell’anno precedente non superiori a 170.000 euro. Tuttavia, sulle rate successive alla prima saranno applicati interessi.
Questa disposizione, presentata dalla Lega e riformulata dal governo, ripropone quanto già sperimentato lo scorso anno, offrendo un supporto concreto ai titolari di partita IVA, particolarmente colpiti dall’attuale scenario economico.
Bocciato il taglio del canone Rai: divisioni nella maggioranza
Parallelamente, è stato respinto l’emendamento della Lega che proponeva una riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro. La decisione ha messo in luce fratture all’interno della maggioranza. Nonostante il parere favorevole del governo, Forza Italia ha votato contro, unendosi all’opposizione, bloccando così la proposta.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che il taglio del canone avrebbe comportato una redistribuzione di 430 milioni di euro dai bilanci pubblici alla Rai, una misura ritenuta inefficace nel ridurre la pressione fiscale. Antonio Tajani: “Approvando quell’emendamento bisognava trovare 430 milioni dal bilancio per finanziare la Rai. Con una spesa di 50 centesimi per ogni cittadino italiano, con quei 430 milioni si possono tagliare le tasse o aumentare le pensioni minime. Siamo assolutamente favorevoli ad abbassare la pressione fiscale, ma questa proposta non avrebbe portato nessun risultato reale”. Anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha espresso un’opinione simile: “Non abbiamo votato l’emendamento sul taglio del canone Rai da 90 a 70 euro perché, dovendo destinare alla Rai 430 milioni di soldi pubblici, si sarebbe trattato di una partita di giro senza alcun risparmio reale per i cittadini. Vogliamo tagli veri alle tasse e stiamo lavorando per la riduzione delle aliquote IRPEF dal 35% al 33%”.
L’esito del voto ha generato reazioni sia all’interno della maggioranza che dall’opposizione. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha descritto la situazione come il segno di una maggioranza incapace di gestire le proprie divisioni interne: “La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Troppo impegnati a litigare tra loro, non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani. Divisi in Europa, sulla politica estera e oggi anche in Parlamento, con la maggioranza che non ha i numeri in Commissione e va sotto: l’unità professata da Meloni è un altro film di fantascienza girato a Chigi”. Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha criticato la situazione: “Mentre loro litigano, c’è un Paese che soffre in attesa di un provvedimento contro il carovita, di una visita in ospedale, di un treno che non passa. Serve un governo che pensi alle priorità reali degli italiani”.
Fonti di Palazzo Chigi hanno commentato la bocciatura dell’emendamento della Lega con toni pacati, sottolineando la priorità di mantenere stabilità e serietà nelle scelte di governo: “Il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno”. All’interno della maggioranza, la Lega ha manifestato il proprio malcontento. Igor Iezzi, capogruppo della Lega in Commissione Affari Costituzionali, ha accusato Forza Italia di aver agito in modo incoerente: “Emendamento della Lega bocciato per i voti di Forza Italia, che ha votato contro come le opposizioni. La loro posizione è incomprensibile e molto simile a quella del PD. È grave che abbiano mandato sotto il governo su un tema così importante”.
Nonostante le tensioni interne, il governo continua a lavorare su altri provvedimenti fiscali. Tra le priorità figurano il rinvio della sugar tax, la riduzione delle aliquote IRPEF e interventi volti a sostenere le famiglie italiane. Tuttavia, le recenti divisioni alimentano dubbi sulla capacità della maggioranza di presentarsi compatta nelle prossime sfide legislative. L’approvazione del secondo acconto IRPEF posticipato rappresenta un segnale positivo, ma le criticità politiche e l’incertezza su interventi chiave, come il taglio del canone Rai, rischiano di complicare ulteriormente il percorso dell’esecutivo.