“Shadows in the night”, Bob Dylan omaggia Frank Sinatra

“Shadows in the night”, Bob Dylan omaggia Frank Sinatra
30 gennaio 2015

Bob Dylan che canta le canzoni di Frank Sinatra sembra, oltre che ipotesi improbabile, non foriera di risultati memorabili: eppure questo è l’ultimo progetto del menestrello di Duluth, in uscita il 2 febbraio prossimo e intitolato “Shadows in the night”. Va detto che nonostante l’allusione del titolo a “Strangers in the night” tra i dieci brani prescelti non ci sono i pezzi da novanta del repertorio di “The Voice”, quanto brani meno noti o associati anche (o soprattutto) ad altri cantanti come Frankie Laine: lo stile non è né jazz, né rock né folk ma vira piuttosto a un country elegante in cui domina la pedal steel guitar.

Più che la solita decostruzione – che Dylan applica volentieri ai suoi stessi pezzi, spesso irriconoscibili dal vivo – si tratta di una rilettura che segue le orme degli ultimi album; d’altronde, dopo aver registrato un disco di canti natalizi, nel 2009, il passaggio a Sinatra suona retrospettivamente quasi obbligato. Dylan ha spiegato nelle interviste di avere in mente un disco di standard fin dalla fine degli anni Settanta, e quando si parla di American Songbook, “Sinatra è la montagna che tutti devono scalare, anche senza arrivare in cima”.

Sinatra da parte sua fu un acerrimo nemico del rock fin dalla sua nascita (prevedendo evidentemente che Elvis e compagnia lo avrebbero definitivamente pensionato a Las Vegas: forse non che lì lo avrebbe raggiunto non molti anni dopo lo stesso Elvis) pur facendo negli ultimi anni qualche concessione a ballate come la beatlesiana “Something” (attribuendola peraltro a Lennon-McCartney). Pur abitando universi musicali del tutto opposti peraltro i rapporti fra i due erano cordiali e Dylan fu diverse volte ospite nella villa di Sinatra a Beverly Hills – senza, probabilmente, nessuna jam session improvvisata che possa aggiungersi in futuro alla interminabile serie dei “bootleg” ufficiali dell’opus dylaniano.

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