L’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale ha lasciato il segno soprattutto nel Nuovo centrodestra, dove la tensione è altissima anche se i più sostengono che non sia in discussione la leadership di Angelino Alfano. Maurizio Sacconi si è dimesso da capogruppo del Senato. “Dobbiamo essere pronti a rompere la nostra partecipazione al governo, se costretti da atti di controriforma su temi sensibili come il lavoro, il fisco e la giustizia”, ha detto. “Confermo la mia leale amicizia con Angelino Alfano, ma pongo un problema”. Anche il coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello chiede una discussione interna: “Dopo le vicende che hanno preceduto l’elezione di Mattarella, dovremo chiederci: se il programma che ci eravamo dati è ancora valido; se passa ancora attraverso questa alleanza di governo; e quale deve essere il rapporto con gli altri spezzoni del centrodestra che sembrano sempre più in difficoltà”.
Il capogruppo alla Camera di Area popolare (che riunisce Ncd e Udc) Nunzia De Girolamo chiede un “serio confronto nel partito” e “un confronto immediato con Renzi, non possiamo fare gli alleati a comando. Il risultato di questi chiarimenti avrà sicuramente ripercussioni territoriali e dunque sulle competizioni regionali”. La guida di Alfano dell’Ncd “non mi sembra assolutamente in discussione”, ha detto il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, aggiungendo comunque che “dobbiamo continuare ad essere più forti e più chiari sul ruolo che Area popolare deve assumere nei prossimi giorni e nei prossimi mesi. E quindi questo sarà il dibattito che dobbiamo porre al nostro interno. Non per leccarci le ferite, ma per rilanciare”.
L’ex portavoce Barbara Saltamartini ha deciso invece di lasciare il partito. La deputata, che questa mattina ha incontrato Alfano, secondo indiscrezioni, potrebbe approdare nella Lega di Matteo Salvini. “Una scelta maturata dopo l’ennesimo strappo compiuto dal premier Renzi che, sia chiaro non sulla scelta del nome del Presidente Mattarella, ma nel metodo ha imposto agli alleati una decisione presa solo con il Partito Democratico”, ha detto Saltamartini. Il momento di crisi del centrodestra sembra preoccupare anche il Presidente del Consiglio. “Chi ha da leccarsi le ferite lo faccia, ma abbiamo eletto al Quirinale una persona per bene e ora c’è bisogno di rimettersi a lavorare. Le discussioni sono vecchia politica. Siamo qui per gli italiani, non per le correnti di partito”, ha detto Matteo Renzi.