Atteso per oggi un Consiglio dei ministri particolarmente ricco di provvedimenti. Tra i piu’ aspettati quello che dovrebbe contenere il Jobs act, per il quale, ad ora, il premier Matteo Renzi ha enunciato solamente i titoli. Certa sembra la determinazione a introdurre un nuovo contratto di lavoro a tutele crescenti, probabilmente per giovani e disoccupati, con il congelamento per tre anni delle tutele previste dall’articolo 18, compensato dagli indennizzi. Proprio ieri il viceministro all’Economia, Enrico Morando, ha fatto sapere che sul tema dei contratti il dialogo con i sindacati e’ aperto, ma, se vorranno qualcosa, dovranno dare qualcosa in cambio. Sono attese anche nuove norme sugli ammortizzatori sociali (con la possibile unione di Aspi e mini Aspi e il superamento della Cig in deroga), sull’apprendistato, sui contratti a tempo determinato e la nascita di un sussidio di disoccupazione universale. Il Cdm dara’ invece il via solamente alla discussione sul taglio del cuneo fiscale, mentre il provvedimento potrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri successivo.
La disputa se destinare gli annunciati 10 miliardi al taglio dell’Irap o a quello dell’Irpef, vede la prevalenza dell’orientamento di Renzi verso la seconda ipotesi, che andrebbe a favorire i lavoratori con i redditi piu’ bassi, con aumenti in busta paga pari a 80-100 mensili. Gli imprenditori sarebbero ‘compensati’ con un nuovo decreto per i pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione, una serie di semplificazione e l’assicurazione che per il 2015 le risorse che potranno essere reperite saranno destinate alla riduzione dell’Irap. Il taglio dell’Irpef potrebbe avvenire in diverse tranche e le coperture, come dichiarato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dovrebbero essere reperite in maniera permanente con i risultati della spending review, per 5 miliardi, e con entrate una tantum. Tornando al decreto per i pagamenti dei debiti della P.A. nei confronti delle imprese, dovrebbe essere impressa un’accelerazione per i 20 miliardi gia’ previsti attraverso il coinvolgimento di banche e Cassa depositi e prestiti, dovrebbero avere spazio le compensazioni tra debiti e crediti e l’utilizzazione della fatturazione elettronica.
Secondo quanto annunciato da Morando prenderanno vita anche norme che evitino in futuro un nuovo accumulo di debiti abnorme come avvenuto sino ad ora. E’ previsto inoltre che il Consiglio dei ministri approvi anche il decreto per l’emergenza casa. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, fa sapere che il provvedimento conterra’ interventi per 1,6 miliardi di euro. Secondo la bozza circolata ci sara’ una riduzione della cedolare secca per i canoni concordati dal 15 al 10%, 240 milioni in 7 anni per il fondo dedicato alla morosita’ incolpevole, 200 milioni per il Fondo affitti in 2 anni, un aumento delle agevolazioni fiscali per le famiglie a basso reddito, il recupero di 68.000 alloggi pubblici in quattro anni e un piano di dismissioni degli alloggi di edilizia pubblica. Saranno infine sbloccati 2 miliardi e mezzo da destinare all’edilizia scolastica. Il Consiglio dei ministri che dovrebbe avere luogo oggi non e’ stato pero’ ancora convocato e c’e’ anche un’ipotesi di uno slittamento a domani. (Asca)