Astronomia, scoperto un buco nero nato all’alba dell’Universo

Astronomia, scoperto un buco nero nato all’alba dell’Universo
27 febbraio 2015

E’ stato chiamato SDSS J0100 + 2802: è un gigantesco buco nero con una massa 12 miliardi di volte quella del Sole e nato all’alba dell’Universo, appena 900 milioni di anni dopo il Big Bang. A scovarlo è stato Xue-Bing Wu, dell’Università di Pechino, a capo del gruppo di ricerca internazionale che ha descritto su Nature questo enigmatico mostro cosmico, la cui esistenza spinge a rivedere le attuali conoscenze sulla crescita dei buchi neri. La scoperta è stata realizzata combinando i dati raccolti dal telescopio da 2,4 metri di diametro Lijiang (LJT) nello Yunnan (Cina), il Multiple Mirror Telescope da 6,5 metri (MMT), il Large Binocular Telescope (LBT) in Arizona (USA), il Magellan Telescope dell’Osservatorio di Las Campanas in Cile e, infine, il telescopio Gemini North da 8,2 metri sul Mauna Kea, Hawaii. “Il ‘mistero’ è come sia potuto diventare così grande in così poco tempo“, ha spiegato Adriano Fontana, dell’Osservatorio Astronomico di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
“I buchi neri – ha spiegato Fontana – crescono ‘mangiando’ i materiali che li circondano, polveri o stelle, e per essere così grande SDSS J0100 + 2802 deve aver mangiato tanto e molto in fretta. Non solo è uno dei più grandi buchi neri che conosciamo, ma è anche molto giovane”. Un rapidità di “ingrassare” che mette in discussione molte teorie che spiegano la crescita di questi oggetti. Esistono infatti in queste teorie dei limiti ben precisi, superati i quali il buco nero “collassa”: “una sorta di limite di ‘indigestione‘”, ha proseguito il ricercatore italiano. “‘Mostruoso’ è proprio l’aggettivo giusto per questo quasar da record. Le prossime indagini già in programma, che coinvolgeranno anche i telescopi spaziali Hubble e Chandra, potranno aiutarci a capire meglio la natura e la storia di questo mostro cosmico” conclude Fontana.

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