Apple e Google, il confronto è oltre lo smartphone. Le strategie dei due colossi

14 marzo 2014

Con oltre 211 milioni di dispositivi Android venduti solo nell’ultimo quadrimestre 2013, Google ha ormai raggiunto quota 80% del mercato contro il 12,9% di iOS, ma i due colossi hanno ormai in mente altri campi di battaglia. Il ciclo di vita di uno smartphone è molto più breve di altri beni ben più duraturi come televisioni e automobili, dove basta sostituire la parte software per renderli più smart senza toccare l’hardware. Non a caso infatti l’interesse dei big si sta spostando sempre più sull’ecosistema intorno allo smartphone.

Google ha infatti da poco annunciato di aver già venduto, a pochi mesi dal lancio nella scorsa estate, milioni di ChromeCast , il device che permette di collegare smartphones e tablets alla propria TV per visualizzare video, foto e film. Il prodotto di Google è il diretto concorrente della famosa Apple TV, la soluzione Apple per accedere a nuovi contenuti e collegare i propri device alla TV. Nel campo dell’auto, Apple rilancia invece con CarPlay, il sistema che permette di collegare il proprio iPhone all’automobile per gestire chiamate, messaggi, musica, mappe e altro. Google, che finora aveva avuto la supremazia negli spostamenti con il suo Maps e l’integrazione con Waze, dovrà fare i conti con il nuovo servizio integrato di Apple.

Per quanto si spingano entrambi verso le stesse ramificazioni di mercato, le strategie dei due colossi seguono logiche differenti: mentre Apple continua a mantenere una strategia di verticalizzazione con un ecosistema chiuso e controllato, Google punta a una strategia orizzontale senza (quasi) alcun controllo sull’hardware e senza dirette integrazioni fra device. L’ecosistema chiuso di Apple, che controlla tutta la catena di distribuzione, dai fornitori di microprocessori ai suoi negozi mono-brand, rappresenta il suo vero vantaggio competitivo.

Apple sfrutta il cosiddetto effetto lock-in dei suoi clienti che continuano a comprare prodotti Apple per la loro facilità di integrazione e sincronizzazione. In una ricerca di mercato del 2011 di GfK  l’84% dei possessori di iPhone dichiarava che avrebbe ricomprato un device Apple per sostituire il proprio smartphone evidenziando come motivo principale l’integrazione con altri device dell’ecosistema Os. Google ha iniziato a seguire questa strada con l’acquisizione di Motorola e la creazione del proprio ecosistema di devices, servizi di storage, musica e media. Sarà il mercato a stabilire se  un ecosistema chiuso porterà il valore aggiunto che spinge l’utente ad entrarci e  rimanerci oppure se sia più importante la libertà di scelta di un ecosistema orizzontale.

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