Spagna, parte maratona elettorale. In gioco bipolarismo

Spagna, parte maratona elettorale. In gioco bipolarismo
20 marzo 2015

Il voto regionale di domenica in Andalusia apre la lunga stagione elettorale spagnola che culminerà nelle politiche del prossimo novembre e che potrebbe sancire la fine del bipolarismo in vigore dal 1982. A minacciare l’egemonia della destra post-franchista – incarnata oggi nel Partido Popular – e del Partito Socialista (al quale i comunisti non hanno mai fatto ombra nonostante il ruolo primario nella resistenza interna durante la dittatura) sono arrivate, complice la crisi economica, le formazioni populiste di “Podemos” e di “Ciudadadanos”, accreditate di un amplissimo consenso. Secondo i sondaggi pubblicati dal quotidiano spagnolo El Pais Podemos sarebbe oggi addirittura il primo partito nelle intenzioni di voto per le politiche, con il 22,5% delle preferenze davanti al Psoe risalito al 20,2%; il Pp, attualmente al governo, è solo terza forza con il 18,6% tallonato da Ciudadanos (schierato su posizioni conservatrici) con il 18,4%.

susana-diazUno scenario che – complice il complicato sistema proporzionale spagnolo – imporrà la creazione di una coalizione di governo a cominciare dalla stessa Andalusia, dove i sondaggi danno il Psoe – al potere da oltre trent’anni nonostanmte alle scorse regionali fosse risultato epr la prima volta il seocndo aprtito, dietro al Pp – sicuro vincitore ma senza la maggioranza assoluta delle preferenze. La regione peraltro costituisce un esempio quasi da manuale epr la crisi economica che ha colpito il Paese: solo il 5% del suo Pil dipende ancora dall’agricoltura, mentre gran parte della forza lavoro si era riversata nel settore edilizio affondato con lo scoppio della bolla speculativa; il risultato è che il tasso di disoccupazione è salito al 34,2% il più alto della Spagna.

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Quale che sia la scelta socialista – dalla tradizionale alleanza con i comunisti di Izquierda Unida, pur in calo di consensi, all’asse “istituzionale” contro-natura ma già sperimentato nei Paesi Baschi con il Pp – il 24 maggio un nuovo turno di amministrative e regionali chiarirà ulteriormente il nuovo panorama della politica spagnola, alle prese con molti problemi – in primis quello catalano, dove il voto regionale con al centro la questione indipendentista avrà luogo il 27 settembre – ma che si ritrova sempre più frammentata. Le decisioni della nuova leader dei socialisti andalusi, Susana Diaz (foto), avranno quindi un’importanza che va al di là dei confini della regione: se il Psoe dovesse infatti optare per un’alleanza stabile con altre forze politiche è probabile che la stessa ricetta possa essere applicata anche a livello nazionale, se l’equilibrio fra i partiti dovesse rimanere sostanzialmente lo stesso.

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