“Privatizzare società partecipate come la Servizi ausiliari Sicilia (Sas) e la Seus è un grave errore”. Lo dicono in un nota Franco Campagna e Caterina Tusa di Fp Cgil Sicilia. “Davvero non si capisce qual è la strategia dell’assessore regionale Baccei – aggiungono – La Sas è oggi in pareggio e la fusione tra Multiservizi, Biosphera, e Beni Culturali spa ha portato ad un risparmio annuo di 18 milioni. La società assicura servizi a tutti i dipartimenti regionali oltre che ad ospedali, musei e siti archeologici. Stessa cosa per la Seus che anche quest’anno ha chiuso il bilancio in utile”. Ad essere dirimente per i due dirigenti sindacali è proprio il ruolo che le due società rivestono in settori nevralgici per la Regione: beni culturali e sanità. “Della Seus – dice Tusa – si discute da anni. All’Ars è stato depositato anche un disegno di legge di iniziativa parlamentare per istituire l’Agenzia unica delle emergenze che crei un raccordo anche con i Pronto soccorso con un’unica regia pubblica”.
Secondo il piano avanzato da Baccei delle 34 società partecipate della Regione dovrebbero restare in vita solo Sicilia E-servizi e Riscossione Sicilia che andrebbe potenziata per aumentare gli introiti fiscali. “Ci chiediamo – dice Campagna – se potenziare Riscossione Sicilia significhi anche fare nuove assunzioni in totale deregulation, così com’è avvenuto con Sicilia E-servizi”. E precisa: “Siamo sempre stati a favore della riduzione delle partecipate, denunciando costantemente sprechi e inefficienze maturate. Ma la scelta di Baccei di privatizzare Sas e Seus non fa i conti con la realtà siciliana. Sappia Baccei che la Cgil è assolutamente contraria a questo disegno”.