Ritorno in grande stile per il leggendario “Mondo dei Bambini”, il grande magazzino per decenni nei sogni di ogni bimbo sovietico, oggi vetrina di gran lusso che promette ai più piccoli e ai loro genitori “tutto il massimo” sul mercato moscovita da tempo diventato regno del consumismo. E ora arricchito dai ritrovati toni patriottici della Russia putiniana. Le famosissime gallerie affacciate a due passi dalle mura del Cremlino dopo una ristrutturazione da 130 milioni di euro, durata sette anni, in realtà sono state ribattezzate “Magazzini centrali per Bambini sulla Lubyanka”, dove Lubyanka è la piazza su cui si affacciano, condivisa con la storica sede del Kgb, ora Fsb. “Non esiste un negozio del genere in nessuna altra parte del mondo”, ha assicurato Andrei Kostin, il capo di VTB, la banca statale che detiene la maggioranza del ritrovato emporio per l’infanzia: “Qui tutto è il massimo”, ha detto in occasione della riapertura. La trasparenza e lo scintillio di vetro e cristallo hanno rimpiazzato le scale mobili arrugginite e le austere divisioni tra reparti e negozi interni ereditate dai tempi sovietici. Ci sono sofisticate aree tematiche dove i bambini possono giocare, c’è una vera giostra. E ci sono, segno dei tempi, prodotti che spiccano per l’afflato patriottico, in sintonia con tutta la Russia dopo l’annessione della Crimea, un anno fa.
Vanno a ruba ad esempio le t-shirt con il disegno di un orsacchiotto con la stella rossa sul cappellino e la scritta: “Per la madrepatria”. Il “Mondo dei bambini” (Detsky Mir) fu fondato nel 1957 e doveva simboleggiare la fortuna e le grandi prospettive delle nuove generazioni sovietiche. Era il più grande negozio del settore di tutta l’Europa e vi si vendeva di tutto: giocattoli, vestitini, biancheria per i più piccoli e per le mamme, ma anche regali, oggetti per la casa, souvenir. Le splendide sorti del Detsky Mir subirono seri scossoni verso la fine dell’Urss, quando gli scaffali si riempirono di beni di importazione a basso costo e i corridoi di piccoli trafficanti del mercato nero. Un panorama poi di nuovo rivoluzionato con l’arrivo dell’economia di mercato: nel giro di pochi anni dopo la fine dell’Unione sovietica, il grande magazzino dei piccoli divenne vetrina di merci lussuose e novità dall’Occidente, mirate ai rampolli dei “nuovi russi”. Nel 1996 il gruppo Sistema, controllato dall’oligarca Evtushenko, comprò Detsky mir dall’amministrazione moscovita e nel 2008 fu aperto il negozio numero 100 in Russia, compresa la “Galleria del lusso” a Mosca, un Concept store per i prodotti di elite. Ora i prodotti firmati fanno la parte del leone e tra i vari marchi campeggia quello di Hamleys, il celebre distributore britannico di giochi per bimbi.