“Il presidente della Regione viene eletto con un mandato popolare e certamente non utilizza le dimissioni come strumento di trattativa. Il mio rapporto con i partiti e’ leale ma fermo. In una democrazia compiuta partiti e istituzioni si confrontano e nessuno tenta di prevalere sugli altri, sapendo che la sovranita’ appartiene al popolo che la esercita attraverso le elezioni. Non tradiro’ mai il popolo che mi ha eletto. Sono un combattente e i combattenti o vincono o cadono sul campo di battaglia. E mi comportero’ esattamente cosi'”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, il giorno dopo il vertice di maggioranza nel corso del quale il Pd e l’Udc hanno chiesto l’azzeramento della giunta, ma subito stoppati dal netto rifiuto del governatore. “Il parlamento legifera e controlla, l’esecutivo governa. Quando il potere legislativo e quello esecutivo invadano il campo altrui, si puo’ andare in rotta di collisione e si rischia paralisi. I partiti devono aiutare a risolvere i conflitti e non esasperarli. Con questo spirito ho avviato i rapporti con la maggioranza anche per dare spazio a quelle forze attualmente non rappresentate in giunta”.