Sicilia, dipendenti regionali in piazza contro i tagli del governo Crocetta (VIDEO)

Sicilia, dipendenti regionali in piazza contro i tagli del governo Crocetta (VIDEO)
29 aprile 2015

I dipendenti regionali siciliani sono scesi in piazza a Palermo e a Catania contro i tagli del governo Crocetta in finanziaria. Lo sciopero generale è stato organizzato dai sindacati confederali e autonomi del comparto funzione pubblica. Nel mirino ci sono le norme della finanziaria che prevedono tagli alle voci accessorie della retribuzione ma soprattutto l’adeguamento al sistema pensionistico degli statali anche per circa 6 mila regionali, su 16 mila in totale, che al momento hanno il sistema misto retributivo-contributivo. Lo sciopero è stato proclamato dopo il fallimento delle trattative per arrivare a una modifica delle norme. Nel pomeriggio, a seguito delle notizie pervenute sull’andamento dei lavori d’Aula, e secondo cui la trattazione delle parti sul pubblico impiego regionale slitterà a domani, le organizzazioni sindacali hanno sospeso il presidio di Palermo davanti all’Ars ma riprenderà domani  a partire dalle 12 fino alla definitiva conclusione dei lavori.

I sindacati hanno chiesto un incontro al Presidente dell’Ars per formalizzare la richiesta al parlamento di “stralciare le parti relative al personale e discuterle in un disegno di legge organico di riforma della Regione che migliori i servizi ai cittadini e valorizzi le professionalità interne”. Sino alle 17, Giovanni Ardizzone non aveva ancora ricevuto le segreterie regionali. L’incontro potrebbe avvenire questa sera a conclusione dei lavori o al più tardi domani mattina. “Dopo il gioco sporco condotto dal governo con le parti sociali che ha ulteriormente peggiorato le norme inizialmente prospettate, riteniamo – hanno detto i sindacati – che chi rappresenta il Parlamento siciliano debba sentire le nostre ragioni ed assumere le conseguenti decisioni. Non vorremmo che anche l’Ars si dimostrasse sorda alle nostre richieste. Se ciò dovesse avvenire, si consumerebbe una frattura insanabile tra la politica e i lavoratori del pubblico impiego regionale, che ormai sono chiaramente il capro espiatorio del patto scellerato fra Roma e Palermo”.

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“I regionali – accusano nel documento sindacale confederali e autonomi – sono diventati un utile strumento per nascondere l’inadeguatezza della politica”. La protesta spiegata dalle parole del segretario regionale siciliano di Fp Cgil Enzo Abbinante: “Riteniamo che questa finanziaria tagli dei diritti maturati sia su pensioni sia su contratti sugli assetti organizzativi, senza però avere un respiro più ampio per dare alla Regione un futuro che migliori i servizi per i cittadini e valorizzi le professionalità che la Regione ha al suo interno”. “La stragrande maggioranza dei dipendenti regionali ha stipendi che vanno da mille a mille e cinquecento euro, altro che privilegi”, afferma il documento sindacale.

Per la Uil Sicilia, “è già pronta una valanga di ricorsi contro le norme proposte dal Governo Crocetta per lesione dei diritti acquisiti. I tagli ai cosiddetti privilegi ai regionali sono oltre che ingiusti, tecnicamente sbagliati”.  “Sino ad oggi – dice il sindacalista Gianni Borrelli – il Governo regionale ha rifiutato il dialogo anche su quelle norme che prevedono la contrattazione sindacale. I regionali oggi, in occasione dello sciopero, hanno dimostrato che non sono più disponibili a subire passivamente provvedimenti ingiusti. Questa Finanziaria non taglia gli sprechi della politica ma punisce solo i lavoratori, che lascia per strada. Per questo siamo pronti a ulteriori azioni di lotta”.

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Articolo aggiornato alle 18:36

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