E’ guerra aperta fra i renziani del Pd e la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, dopo la pubblicazione dell’elenco dei candidati alle Regionali non in regola con il codice etico approvato dall commissione che comprende anche il candidato del Pd alla presidenza della Campania Vincenzo De Luca. “Bindi sta violando la Costituzione, allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica, ha scritto su twitter Ernesto Carbone della segreteria nazionale del partito. “De Luca, secondo la legge – ha fatto eco il presidente del Pd Matteo Orfini a “un giorno da pecora” su Raidue- è presentabile, tanto che lo abbiamo candidato. E i campani si sono espressi a suo favore attraverso le primarie. Le sentenze le danno i magistrati”. “Bindi ha raggiunto il suo obiettivo: un lavoro fatto male e gestito peggio che entra a piedi uniti nella competizione elettorale”, ha dichiarato David Ermini, responsabile Giustizia della segreteria nazionale del Pd.
De Luca, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania, ha annunciato una denuncia per diffamazione nei confronti della Bindi ed è intenzionato a sfidare l’esponente del Pd “a un dibattito pubblico per sbugiardarla”. Sono in tutto 13 i candidati cosiddetti impresentabili delle regionali secondo il codice di regolamentazione della commissione Antimafia in Campania. Sommati ai 4 impresentabili della Puglia resi noti martedì scorso sono in tutto 17. Oltre a De Luca, in Campania figurano Antonio Ambrosio di Forza Italia, Luciano Passariello di Fratelli d’Italia, Sergio Nappi di Caldoro presidente, Fernando Errico di Ncd, Alessandrina Lonardi di Forza Italia, Francesco Plaitano di Popolari per l’Italia, Antonio Scalzone e Raffaele Viscardi entrambi di Popolari per l’Italia. Domenico Elefante di Centro democratico-Scelta civica, Biagio Iacolare dell’Udc, Carmela Grimaldi della lista Campania in rete e Alberico Gambino della lista Meloni Fdi.