Pochi voti, moltissimi indagati. Il Nuovo centrodestra del ministro dell’Interno Angelino Alfano, partito determinante per la tenuta del governo Renzi, naviga in acque sempre più cattive. Motivo principale: la sfilza di parlamentari, consiglieri regionali e sindaci finiti sotto inchiesta per i più disparati motivi. L’ultimo esponente del movimento creato da Alfano alle prese con grane giudiziarie è Antonio Azzollini (foto), presidente della commissione Bilancio a palazzo Madama, per il quale ieri la procura di Trani ha chiesto al Senato l’autorizzazione all’arresto per il crac della casa di cura “Divina Provvidenza”. Su Azzollini, inoltre, che è stato sindaco di Molfetta, pende anche una seconda indagine per una presunta frode di 150 milioni relativa agli appalti per il porto commerciale della cittadina in provincia di Bari. In quest’ambito nel dicembre scorso il Senato ha negato l’utilizzo delle intercettazioni. È solo di pochi giorni fa, invece, la notizia dell’indagine a carico del sottosegretario alfaniano Giuseppe Castiglione, accusato di turbativa d’asta e abuso d’ufficio nell’inchiesta collaterale a “Mafia Capitale” riguardante il mega appalto relativo al Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo.
Nei guai giudiziari anche l’ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, senatore Ncd accusato di corruzione e turbativa d’asta in un’indagine sulla sanità lombarda. Tornando a Sud, un secondo senatore dell’Ncd, Piero Aiello, è sotto indagine per via di un’inchiesta della Dda di Catanzaro su un voto di scambio con la cosca Giampà di Lamezia Terme. Poche settimane fa Aiello, che più volte ha scampato l’arresto nonostante le richieste ripetute dei pm, ha chiesto di essere processato col rito abbreviato. Sempre in Calabria, nel filone “rimborsopoli”, risulta indagato l’ex consigliere regionale e attuale senatore Giovanni Bilardi. Lo stesso esponente dell’Ncd è coinvolto nell’inchiesta sulla nomina dell’ex direttore generale della Regione Calabria, Franco Zoccali. Condannato in Cassazione a otto mesi per abuso d’ufficio è invece il deputato Ncd Antonino Minardo. L’indagine è relativa a una presunta nomina illegittima decisa quando rivestiva la carica di presidente del Consorzio autostrade siciliane. Sotto processo per associazione a delinquere finalizzata al falso è l’ex sindaco di Sant’Agata di Militello (Messina) e attuale senatore alfaniano, Bruno Mancuso, coinvolto in un’inchiesta su un giro d’appalti per circa 100 milioni di euro.
Anche il deputato Ncd Paolo Tancredi è imputato nel processo riguardante la costruzione di un impianto di bioessiccazione (con lui è coinvolto anche l’ex capogruppo dell’Ncd alla Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni). Alle prese coi tribunali pure il sindaco Ncd di Chieti, Umberto Di Primio, indagato per corruzione in un’inchiesta sul traffico dei rifiuti, mentre Piero Rustico, primo cittadino di Ispica (Ragusa) è accusato di abuso d’ufficio e falsità ideologica per una vicenda relativa ai conti del Comune. Molti esponenti del partito di Alfano sono coinvolti anche nelle inchieste sulle cosiddette “spese pazze”. In Liguria, ad esempio, sono indagati i consiglieri regionali, appena rieletti, Gino Garibaldi, Franco Rocca e Alessio Saso, mentre in Campania gli accusati sono Raffaele Sentiero e Pietro Foglia. L’ex presidente del Consiglio regionale è invece sotto inchiesta per tentata concussione. Nella “rimborsopoli” piemontese, infine, sono indagati i consiglieri regionali Daniele Cantore e Angiolino Mastrullo, entrambi targati Ncd.
Intanto, il Pd e’ pronto a votare, in Aula al Senato, a favore della richiesta di arresti domiciliari, avanzata dalla procura di Trani nei confronti di Antonio Azzollini, senatore di Ap e presidente della commissione Bilancio. Ad anunciarlo e’ il presidente del partito, Matteo Orfini, al quale replica il coordinatore di Ncd, Gaetano Quagliariello: “Non si puo’ dire che bisogna conoscere le carte ma che e’ inutile conoscerle perche’ si e’ gia’ deciso. Pretendiamo dagli altri la stessa serieta’ con la quale ci stiamo comportando noi”, afferma Quagliariello, commentando le parole di Orfini.