Grecia, le tappe della crisi dal 2009 a oggi

Grecia, le tappe della crisi dal 2009 a oggi
26 giugno 2015

PAPANDREUSono trascorsi oltre 2mila giorni dall’esplosione della crisi della Grecia. Era l’ottobre del 2009 quando il neoeletto premier Yorgos Papandréu (foto) annuncia che il deficit pubblico non è del 6% ma oltre il doppio. Il tasso di interesse sui titoli di Stato a 10 anni schizza al 5%. Da allora il dossier Atene ha catalizzato risorse e attenzioni dell’Europa con due accordi per il programma di salvataggio e ora all’epilogo per evitare il baratro. Se la Grecia non verserà entro martedì 1,6 miliardi di euro al Fmi sarà il primo paese tra le economie considerate avanzate a finire nella black list in compagnia di Somalia, Zimbawe e Sudan.

2010 La crisi greca arriva sui tavoli della politica europea solo all’inizio dell’aprile del 2010 quando l’UE si impegna a garantire un prestito da 30 miliardi mentre il Fmi è pronto a sborsare 13 miliardi. Ma il 23 dello stesso mese il premier Papandreu definisce la Grecia “una nave che affonda” e chiede un piano di aiuto mentre il bond a 10 anni sale al 6%. A maggio l’Europa stacca un assegno da 80 miliardi ai quali si aggiungono quasi 30 miliardi dal Fmi. Decolla il primo programma di aiuti e si mettono le basi per la creazione del fondo salva Stati. La Grecia si impegna a varare una serie di riforme su fisco e competitività oltre a un programma di privatizzazioni. Il rendimento del bond greco sale al 7,50%.

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2011 All’inizio del 2011 la situazione in Grecia peggiora, le agenzie S&P, Moody’s e Fitch declassano i titoli greci a livello spazzatura e il titolo decennale vola all’11%. A maggio la Grecia annuncia che slitterà di due anni al 2016 l’obiettivo di un deficit/pil al 3%. Passano tre mesi e si rende necessario un nuovo prestito per un totale che sale a 160 miliardi e Papandreu ara un rimpasto di governo. L’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet è contrario al coinvolgimento del Fmi. La crisi greca e del debito sovrano deve essere affrontata all’interno dell’Europa. A ottobre un drammatico Eurogruppo riesce a varare il potenziamento del fondo salva stati e apre ai negoziati per l’haircut del debito greco in portafoglio di investitori privati, circa 100 miliardi di euro. Il rendimento del decennale greco vola intanto al 18%. A novembre Papandreu si dimette, arriva un governo di unità nazionale guidato da Lucas Papademos, già vice presidente Bce. Vara una finanziaria lacrime e sangue. A fine anno il bond greco schizza al 23%.

2012 A febbraio il governo vara nuove misure di austerità come il taglio del salario minimo, la riduzione di 150mila dipendenti pubblici. Ma i mercati sono spaventati, lo spread vola e il bond decennale tocca un rendimento record del 36%. A marzo arriva l’accordo per la ritrutturazione del debito. A maggio le elezioni politiche, il risultato è l’ingovernabilità. Nuova Democrazia è il primo partito ma non ha la maggioranza. Si torna alle urne a giugno e il leader di Nuova Democrazia Samaras diventa premier sostenuto anche dal Pasok. Bce, Commissione Ue e Fmi siglano con la Grecia un nuovo programma di aiuti abbattendo il tasso di interesse che grava su Atene e allungando le scadenze. In totale 240 miliardi di euro. Nuova finanziaria con tagli per 10 miliardi mentre il Pil crolla del 4,5% e il titolo decennale oscilla intorno al 26%.

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2013 Samaras chiude la tv di Stato e licenzia in tronco 2.700 dipendenti. A ottobre il governo prevede una crescita del pil dello 0,6% dopo un crollo del 23% dal 2008 al 2013. Ad aprile dopo 5 anni il governo torna sui mercati finanziari con una emissione a sei mesi e un tasso di interesse del 5,8%.

2014 Samaras e il Pasok anticipano le elezioni per il presidente della repubblica ma fanno male i calcoli. Si torna a votare.

2015 Alle elezioni del 25 trionfa Syriza e Tsipras (foto home)diventa premier con il sostegno determinante dei due deputati di estrema destra. Con il ministro delle finanze Varoufakis parte un tour nelle cancellerie europee. Il nuovo governo punta a una ristrutturazione del debito e soprattutto non vuole rapporti con la Troika. Inizia un lungo negoziato mentre le condizioni dei conti della Grecia peggiorano drasticamente con un indebitamento totale con l’estero che arriva a 330 miliardi di euro e un debito pubblico pari al 180% del pil.

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