Torna a Palermo, a Palazzo Abatellis, dopo quasi quattro secoli, il dipinto di Antoon Van Dyck raffigurante Santa Rosalia che intercede per Palermo, già nella collezione messinese di Don Antonio Ruffo e al Metropolitan Museum di New York dalla fine dell’Ottocento. E’ il frutto degli accordi fra la Regione siciliana, il ministero ai Beni culturali e il Metropolitan, siglati al tempo del rientro nell’Isola della Venere di Morgantina. Il dipinto assume per Palermo un forte valore simbolico ed evocativo, trattandosi di una delle tante versioni che hanno per soggetto la Santa patrona della città, realizzate dal pittore fiammingo nel corso del suo breve, ma intenso soggiorno palermitano tra la primavera del 1624 e il settembre del 1625. Per questo si è voluto che la Santa Rosalia di Van Dyck giungesse a Palazzo Abatellis proprio agli inizi di luglio, pochi giorni prima dell’avvio dell’edizione numero 391 del “Festino”, e che vi rimanesse esposta per circa tre mesi, fino alla fine di settembre, comprendendo così le due date storiche – il 15 luglio e il 4 settembre – della sentita devozione alla “Santuzza”, che da secoli ogni anno si rinnova con una straordinaria partecipazione popolare. Un’occasione unica, quindi, non solo per i palermitani ma anche per turisti e viaggiatori che in questi mesi visiteranno la città, per poter ammirare un così prezioso dipinto, collocato all’interno del percorso espositivo, nella “sala rossa” dell’ala settecentesca, dedicata alla pittura del Seicento, in stretto dialogo con altri dipinti di ambito vandyckiano che appartengono alle collezioni della Galleria.