Berlusconi condannato per compravendita senatori. Lui: “E’ assurdo”. Prodi: “Sarei ancora premier”

Berlusconi condannato per compravendita senatori. Lui: “E’ assurdo”. Prodi: “Sarei ancora premier”
8 luglio 2015

di Giuseppe Novelli

La prima sezione penale del tribunale partenopeo ha, dunque, accolto la tesi avanzata dalla Procura che aveva chiesto, per l’ex presidente del Consiglio, cinque anni di reclusione e quattro anni e quattro mesi per l’ex direttore del quotidiano L’Avanti. Il reato contestato a entrambi gli imputati è concorso in corruzione. Anche nelle repliche di questa mattina, il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli con i pm Henry John Woodcock, Fabrizio Vanorio e Alessandro Milita avevano ribadito il proprio impianto accusatorio che il pool di avvocati della difesa di Berlusconi ha tentato di smontare. Berlusconi è accusato di aver pagato, tra il 2006 e il 2008, attraverso Valter Lavitola, l’ex senatore Sergio De Gregorio, eletto nelle fila dell’Italia dei Valori e poi passato con il centrodestra. L’obiettivo, secondo quanto ricostruito dai magistrati, era far cadere il governo guidato da Romano Prodi nell’ambito della cosiddetta “Operazione libertà”.

Gli avvocati dell’ex Cavaliere, Michele Cerabona e Niccolò Ghedini e i legali di Forza Italia, Franco Coppi e Bruno La Rosa, hanno insistito più volte sull’insindacabilità dei voti dei parlamentari ribadendo, inoltre, che non vi è alcuna traccia dei due milioni di euro che Berlusconi avrebbe versato a De Gregorio in contanti. Un milione di euro, invece, sarebbe stato elargito in quanto finanziamento politico. Nella giornata di ieri Berlusconi aveva ritirato l’istanza con la quale aveva chiesto alla giunta per le immunità della Camera dei deputati di ritenere coperti da immunità parlamentare le vicende su cui verte il processo celebrato presso il tribunale di Napoli. Il terzo imputato nel processo, lo stesso ex parlamentare De Gregorio che, con le sue dichiarazioni aveva dato il via alle indagini, ha patteggiato in precedenza la pena a un anno e otto mesi di reclusione. Per l’ex premier, sempre per la cosiddetta compravendita dei senatori, è stata disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. La decisione è stata comunicata dal presidente del collegio giudicante della prima sezione penale del tribunale di Napoli, Serena Corleto, al momento della lettura del verdetto. La sentenza è stata emessa dopo oltre sei ore di camera di consiglio. La prescrizione portrebbe scattare a novembre.

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BERLUSCONI La sentenza di condanna per la presunta compravendita di senatori è “assurda” e “politica” per Silvio Berlusconi. Il leader di Fi ha spiegato: “Prendo atto di una assurda sentenza politica al termine di un processo solo politico costruito su un teorema accusatorio risibile. Resto sereno, certo di aver sempre agito nell’interesse del mio Paese e nel pieno rispetto delle regole e delle leggi, così come continuerò a fare. Ho piena fiducia negli italiani e nella loro capacità di comprendere quale persecuzione giudiziaria sia stata scatenata contro di me per cercare di ledere la mia immagine di protagonista della politica”.

PRODI Romano Prodi è convinto che sarebbe “ancora premier” se avesse avuto “la certezza” che quelle sulla compravendita di senatori non erano solo voci, ma il danno a suo giudizio non è stato fatto a lui ma alla “democrazia”. Il premier, conversando con i suoi, ha commentato così la sentenza con la quale Silvio Berlusconi è stato condannato a tre anni per aver corrotto dei senatori nella legislatura 2006-2008. “Si sentivano voci su quanto stava accadendo – ha detto Prodi – se ne avessi avuto la certezza sarei ancora presidente del consiglio”. Ma l’ex premier ha aggiunto di non essersi costituito parte lesa nel processo “perché ritengo che sia stata lesa la democrazia e non la mia persona”.

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