Fobie e inutili allarmismi. Spesso si teme l’arrivo dei migranti nel nostro Paese anche perché si ha paura che portino con se’ malattie come la scabbia, la malaria e altre patologie contagiose, ma non è così. O comunque si tratta sempre di malattie facili da curare con un rapido accesso alle cure. Lo assicura la dottoressa Teresa D’Arca, infettivologa che lavora presso l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà a Roma. “La realtà dei migranti è quella di persone che patiscono le difficoltà del lungo viaggio con cui arrivano in Italia. A volte si ammalano, ma le malattie, soprattutto quelle infettive, non devono preoccupare. Non sono malattie che portano e importano”. Nei molti pazienti migranti che arrivano ogni giorno all’Istituto si riscontrano,”alcune patologie dermato-infettivologiche sono frequenti tra i nostri pazienti, vengono diagnosticate e curate con attenzione ed efficacia, senza innescare processi di contagio che si può ampliare”. Anche per patologie più serie, come la tubercolosi, sono importanti rapidità della diagnosi e dell’accesso alle cure e”l’attivazione come sempre accade in questi casi delle forme di controllo dei contatti e di protezione e contenimento dell’eventuale diffusione. Questo si fa e si fa con successo”.