Oltre ai 10 miliardi di tagli alla spesa già prenotati nella prossima legge di stabilità per sterilizzare le clausole di salvaguardia da oltre 16 miliardi, si aggiungono adesso le risorse necessarie, almeno 5 miliardi per il 2016, per rispettare le promesse fiscali fatte da Matteo Renzi. Il peso della spending review continua quindi a lievitare, ma sul menù da mesi c’è il massimo riserbo di Yoram Gutgeld e Roberto Perotti che hanno preso il posto dell’ex commissario Carlo Cottarelli rientrato in anticipo al Fondo monetario. Il piano Cottarelli è stato reso noto dopo molti mesi, quando orami era superato nei fatti e da allora il governo è al lavoro su un progetto del tutto inedito che dovrà garantire, già dalla prossima manovra, oltre alla parziale copertura dello stop all’aumento di Iva e accise dal 2016, anche la prima parte della rivoluzione fiscale annunciata da Renzi che va (per il solo 2016) dall’abolizione della Tasi sulla prima casa all’Imu agricola e alla cosiddetta tassa sugli imbullonati. Lontano dai riflettori, già da tempo, il duo Gutgeld-Perotti è all’opera per individuare idee e soluzioni nuove, anche se i bersagli da colpire restano quelli di sempre: dai costi della politica alle pensioni, dagli immobili alle partecipate.
In vista della prossima legge di stabilità i motori, quindi, sono accesi e Renzi ha già incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e i tecnici della Ragioneria per mettere a punto una mappa di risparmi che possa consentire all’Italia di mantenere inalterati gli impegni europei sul deficit. Nel vertice di domenica sarebbero stati individuati 3-4 miliardi di risparmi che dovrebbero arrivare da un’ulteriore sforbiciata alle spese dei ministeri per coprire l’annunciato taglio della Tasi sulla prima casa. Già lo scorso anno Renzi aveva chiesto ai colleghi di governo un taglio del 3% su ogni capitolo di spesa, ma con un risultato non del tutto soddisfacente. C’è poi il lavoro sulle partecipate pubbliche che è in stato avanzato. Con l`approvazione della riforma Madia sulla pubblica amministrazione partirà l`operazione smaltimento delle municipalizzate che passeranno da ottomila a mille. Un’operazione da cui il governo prevede di risparmiare tra i 2 e i 3 miliardi di euro l’anno. Sempre dalla riforma della P.A. l’esecutivo si aspetta altri risparmi, in particolare da norme come la riduzione dei Corpi di polizia e il taglio degli uffici periferici. Tuttavia, la spending review è soltanto una gamba della manovra in arrivo che, considerando tutte le voci obbligatorie, raggiunge già la cifra di almeno 25 miliardi di euro. Entità che il governo cercherà di coprire anche facendo leva sui margini di flessibilità sul deficit concordati con l’Europa.