Sono oltre 16 mila le imprese artigiane siciliane che operano in attivita’ economiche a vocazione turistica. Lo rileva l’annuale elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati UnionCamere-Movimprese, del primo trimestre 2015, sottolineando come queste rappresentino il 20,9% del totale dell’artigianato regionale, coinvolgendo agroalimentare, imprese dolciarie, servizi, attivita’ ricreative, somministrazione di alimentari e bevande, trasporti, ma anche abbigliamento ed editoria. Un dato che, nella classifica nazionale, colloca la Sicilia al 2^ posto dopo la Campania (21,2%) per l’incidenza dell’artigianato turistico. Seguono Marche (19,2%), Toscana (19,2%) e Lazio (19%). Anche se in leggero calo rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno (-0,3%), il settore presenta un certo dinamismo. Comanda l’agroalimentare con 5.318 attivita’ artigiane coinvolte. Seguono le attivita’ manifatturiere e dei servizi (4.104), la ristorazione (2.612), bar, caffe’ e pasticcerie (1.546), trasporti (1.210), abbigliamento e calzature (1.186).
A livello provinciale, 3.577 sono a Catania (con un tasso di incidenza del 20,6%): 1.191 sono legate all’agroalimentare e 933 al manifatturiero ed ai servizi. Segue Palermo con 3.392 imprese (22,9%) con prevalenza, anche qui, delle attivita’ agroalimentari (1.198), manifatturiere e servizi (915). Al terzo posto Messina a quota 2.405 (20,5% di incidenza), con 661 imprese nell’agroalimentare e 607 nel manifatturiero. Quindi Trapani con 1.386 imprese (19,6%), anche qui con una maggiore concentrazione nell’agroalimentare (511) e nel manifatturiero (332). Poi Siracusa con 1.328 (20,6%), Agrigento 1.371 (22,4%), Ragusa con 1.106 (17,2%), Caltanissetta con 809 (23,1%). Chiude Enna con 674 imprese (20,8%).
