Coca Cola vuole trovare una soluzione scientifica al problema dell’obesità. La formula del più grande produttore di bevande zuccherate al mondo è semplice: fate molto esercizio e non preoccupatevi troppo di tagliare le calorie. Per fare questo il colosso di Atlanta ha stretto contratti milionari con influenti scienziati per vedere il proprio messaggio pubblicato su importanti giornali scientifici e spiegato in conferenze. In che modo? Fornendo aiuti finanziari logistici ed economici attraverso una nuova non profit, la Global Energy Balance Network. La storia è raccontata dal New York Times. “La stampa è focalizzata su ‘Oh mio dio stiamo mangiando troppo, stiamo mangiando troppo, stiamo mangiando troppo’ – accusando i fast food, accusando le bevande zuccherate e altro”, ha detto Steven N. Blair, vice presidente della non profit e scienziato. Tuttavia molti esperti citati dal New York Times sostengono che il messaggio di Coca Cola sia fuorviante e sia parte di uno sforzo per eliminare le critiche sul ruolo delle bevande zuccherate nell’aver fatto aumentare l’obesità e il diabete di tipo 2. Il colosso sta infatti facendo passare il messaggio che l’attività fisica possa eliminare gli effetti di una cattiva dieta negando evidenze che vanno nel senso opposto.
Tutto questo arriva in un momento molto difficile per i produttori di bevande gassate che devono fronteggiare gli sforzi di diversi comuni che vorrebbero tassare il consumo e rimuovere questi prodotti dalle scuole e fermare le campagne pubblicitarie dedicate ai bambini. Inoltre negli ultimi 20 anni il consumo medio di bevande zuccherate è diminuito del 25% negli Stati Uniti. E così Coca Cola ha deciso di provare a ripulire la sua immagine. Il New York Times citando fonti vicine alla questione sostiene che lo scorso anno Coca abbia pagato 1,5 milioni di dollari per aprire la non profit. E dal 2008 ha messo sul tavolo 4 milioni di dollari per finanziare diversi progetti. Intanto Coca Cola continua a non dare spiegazioni sulla non profit evitando di rispondere a una richiesta di intervista del New York Times con Rhona Applebaum, a capo della commissione scientifica del colosso. Applebaum ha anche spinto con alcuni tweet la fondazione. Coca Cola ha risposto soltanto con una nota dicendo che da anni sostiene la ricerca scientifica collegata alle sue bevande. Nel frattempo alcuni ricercatori di Global Energy Balance Network hanno sostenuto che la società non fa alcuna interferenza con il lavoro e gli studi della fondazione.