Prima mano “moderna” risale a 1,8 milioni di anni fa

Prima mano “moderna” risale a 1,8 milioni di anni fa
19 agosto 2015

L’Homo erectus, o un suo diretto antenato, possedeva già una mano “moderna”, in grado cioè anatomicamente di tutti i movimenti possibili per l’uomo attuale già 1,8 milioni di anni fa: è quanto risulta da uno studio spagnolo pubblicato dalla rivista scientifica britannica Nature communications. La scoperta è stata confermata da un reperto fossile – un frammento di un dito mignolo – scavato nella località tanzaniana di Olduvai e appartenuta a un individuo adulto battezzato Oh86, il quale sarebbe coesistito nello stesso sito con una specie di australopiteco e con degli esemplari di Homo habilis, in grado di costruire degli utensili in pietra.

Secondo lo studio l’esame del fossile dimostra che le falangi si erano ormai raddrizzate – il che implica che le mani non venivano usate per la locomozione, come accade negli altri primati – e quindi erano ormai in grado di specializzarsi in altri compiti; inoltre, l’individuo in questione avrebbe avuto un’altezza di circa 1,75 metri, ben superiore a quella di qualsiasi altra specie di ominidi precedente, compreso Homo habilis.

Ciò, conclude lo studio, renderebbe la specie cui apparteneva Oh86 un assai miglior candidato alla caccia agli animali di grossa taglia i cui fossili sono stati ritrovati a Olduvai e che difficilmente avrebbero potuto essere trasportati dagli Habilis, la cui altezza non superava di molto il metro. Secondo i critici tuttavia lo studio trae conclusioni troppo affrettate dall’esame di un singolo frammento osseo, in particolare per quel che riguarda la struttura anatomica generale. (fonte Afp)

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