Dia sequestra terreni a sorella boss Messina Denaro

8 settembre 2015

Terreni per un valore di 70 mila euro sono stati confiscati (con la formula dell’equivalente) dalla Dia di Trapani ad Anna Patrizia Messina Denaro, 45 anni, sorella di Matteo, capomafia latitante. La donna, tratta in arresto dalla Dia nel dicembre 2013, nel corso dell’operazione congiunta denominata ‘Eden’, è stata condannata, in primo grado, dal Tribunale di Marsala, con sentenza emessa il 31.3.2015, a 13 anni di reclusione, perché ritenuta responsabile, in concorso, di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata in danno di una donna, Rosetta Campagna, una delle eredi di Caterina Bonagiuso, quest’ultima madrina di battesimo di Patrizia Messina Denaro. La sorella del latitante, come si rileva dal provvedimento, ”svolgeva un ruolo di raccordo con il fratello per scambi d’informazioni e per il coordinamento delle risorse economiche; ruolo fondamentale per assicurare l’assoluta segretezza, consentendo al congiunto di sottrarsi alla cattura ed alla consorteria di reperire fonti di finanziamento”.

Le indagini sono coordinate dalla Procura Distrettuale di Palermo, d’intesa con il Procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia, coordinatore del ‘Gruppo Misure di Prevenzione’, sono state condotte da personale della Dia trapanese. L’esito delle stesse è convogliato nelle proposte avanzate dall’Autorità Giudiziaria per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale e personale nei confronti della Messina Denaro. Il provvedimento di confisca del Tribunale-Misure di Prevenzione di Trapani, Presidente Piero Grillo, è stato emesso nella formula ‘per equivalente’, come previsto dall’articolo 25 del Codice Antimafia, a compensazione della somma pari a 70.000 euro, provento illecito derivante da accertata estorsione e non più rinvenuto nella sua disponibilità. “In particolare, Anna Patrizia Messina Denaro, ha distratto l’illecito provento, al fine di eludere un eventuale provvedimento di sequestro o confisca, utilizzandolo per la sottoscrizione e successiva estinzione di una polizza pari a 30.000 euro e, per la restante parte, per altre spese”, dice la Dia. La confisca ha riguardato dei fondi di contrada Zangara, nelle campagne di Castelvetrano, ricevuti dalla donna in donazione qualche anno addietro. Con il medesimo Decreto è stata disposta nei confronti della stessa la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza “che, tenuto conto del grado di pericolosità, è stata determinata per la durata di quattro anni, con obbligo di soggiorno”, spiegano gli investigatori.

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