Renzi avverte: Isis alle porte. Pronti a ruolo guida in Libia

Renzi avverte: Isis alle porte. Pronti a ruolo guida in Libia
29 settembre 2015

di Maurizio Balistreri

Dopo aver “preso atto del fallimento dell’inerzia in Siria”, ora bisogna avere “il coraggio di guardare in faccia la realtà: l’Isis è un nemico pericoloso alle nostre porte”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi all’Assemblea generale dell’Onu, avvertendo del rischio che l’Isis possa “affermarsi anche in Africa”. Per questo rilancia sulla necessità di un’azione in Libia: “Se il governo libico ce lo chiederà, l’Italia è pronta a prendere un ruolo guida in un meccanismo di stabilità del Paese con il sostegno della comunità internazionale”. E una “strategia globale” in Africa è quello che serve anche per affrontare il fenomeno migratorio: “Affrontare i flussi migratori richiede una strategia complessiva globale. Siamo impegnati in partnership con Paesi africani e con l’Unione Africana”, ma “serve uno sforzo da parte di tutti, e l’Italia non si tira indietro. Per questo – ribadisce Renzi – l’Italia ha presentato la sua candidatura ad un seggio nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu nel 2017 con il motto ‘Costruire la pace di domani'”.

Nel frattempo, all’Europa Renzi chiede di “non cedere alla paura”, perché quello dei rifugiati “non è problema di numeri, né organizzativo. Il problema è la paura. E l’Europa è nata per sconfiggere la paura, con gli ideali della pace e della civiltà. L’Europa è stata un miracolo. E per chi ha visto cadere Berluno, è intollerabile vedere nuovi muri. Per questo siamo in prima linea nell’accoglienza dei profughi”. Al Palazzo di Vetro, Renzi ha voluto portare infatti “con orgoglio” la “voce del popolo italiano, generoso e responsabile, che ogni giorno si impegna nel salvataggio di centinaia di fratelli e sorelle nel Mediterraneo. Il mio Paese appare sulla carta geografica con la forma di un ponte, tra Europa e Africa, da est e ovest. Proprio per questa ragione geografica prima che culturale, l’Italia è un laboratorio straordinario. Per questo siamo stati i primi in Europa a cogliere la dimensione epocale di quanto stava accadendo nel Mediterraneo”. Ma ora anche “l’Europa, la vecchia Europa nata sul coraggio, non ceda alla paura. L’Italia farà coraggiosamente la sua parte”.

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