Cav e Salvini al derby della piazza

Cav e Salvini al derby della piazza
18 ottobre 2015

di Carlantonio Solimene

Un derby in piena regola. Mentre l’8 novembre Matteo Salvini proverà a radunare tutta l’Italia anti-renziana nella sua attesissima manifestazione a Bologna, Silvio Berlusconi marcherà le distanze dall’alleato partecipando a una manifestazione di partito nella città renziana per eccellenza, Firenze. Un’azione di “disturbo” che riaccende la sfida tra il leader di Forza Italia e quello della Lega per il ruolo di frontman del centrodestra, complici gli ultimi sondaggi che segnalano un rallentamento del Carroccio e un risveglio dell’elettorato azzurro. L’obiettivo, per ora, non è chiaramente stabilire chi sarà il candidato premier alle prossime politiche. Ma, più semplicemente, chi dovrà dare le carte nella scelta dei candidati per le amministrative della prossima primavera nelle grandi città. E in particolare a Milano, la città a cui tengono di più sia Silvio che l’”altro Matteo”.

I sondaggi, si diceva. Per oltre un anno la marcia di Salvini è stata inarrestabile. Poi qualcosa si è inceppato. La corsa si è prima fermata per poi far segnare un progressivo arretramento del partito di Salvini, complice la minore attenzione dell’opinione pubblica sull’emergenza immigrazione, il mancato sfondamento al Sud e qualche “flop” nella strategia comunicativa come il mancato viaggio in Nigeria. Anche i dissensi con i “colonnelli” Maroni e Calderoli hanno dato l’impressione di un partito non proprio compatto dietro il suo leader. Contestualmente, la rentrèe sulle scene di Silvio Berlusconi ha ringalluzzito l’elettorato di Forza Italia. Ieri Demos ha diffuso una rilevazione per certi versi sorprendente. In un mese il Carroccio sarebbe sceso dal 14 al 12,5% e il partito dell’ex premier sarebbe salito dall’11,4 al 13,2%, operando un controsorpasso inimmaginabile solo qualche settimana fa. Il sondaggio è stato ovviamente salutato con toni trionfalistici dagli azzurri: “Grazie a Berlusconi il partito è in grande ripresa” ha sottolineato Deborah Bergamini. “È bastato che Berlusconi si riaffacciasse in campo, senza nessuna intervista a reti unificate, quali ci ha abituato Matteo Renzi, per consentire quel fenomeno politico e morale che si chiama riscossa” è stata la celebrazione del Mattinale.

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In realtà, gli altri istituti demoscopici sono molto più cauti. Stando alla media di tutti i sondaggi effettuati nelle ultime settimane, compreso quello di Datamedia per Il Tempo , la distanza tra i due partiti è ancora nell’ordine dei 3 punti con la Lega a fare da battistrada. La tendenza innegabile, però, è per il Carroccio proprio quella della costante discesa. È in questo contesto che si giocherà il derby delle piazze. L’8 novembre a Bologna Matteo Salvini cercherà il proprio “predellino”. Lo farà con uno slogan – “liberiamoci” – che mira a stuzzicare tutto l’elettorato ostile al premier Matteo Renzi, ma soprattutto con la scelta di non dare spazio ai simboli di partito. Non sarà, insomma, la manifestazione della Lega, ma quella dell’”altra Italia”, secondo la narrazione del segretario leghista, l’Italia “del basso” contro l’Italia “dell’alto”. L’assenza di Berlusconi era data per scontata, ma la scelta dell’ex premier di farsi vedere contestualmente a Firenze marcherà un segno di discontinuità netto. Tutti i big azzurri, con ogni probabilità, saranno precettati per l’evento in Toscana. L’obiettivo del Cavaliere è di ripetere il miracolo del 2013, quando raccolse un partito che, come oggi, stazionava intorno all’11%, e ne raddoppiò i consensi. All’epoca, però, non aveva avversari nella coalizione. Un po’ come è stato, fino ad oggi, per Salvini. Ora che sono entrambi in campo, la sfida è aperta. La leadership del centrodestra è una partita ancora tutta da giocare.

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