Una madre attrice, assente e distratta nei confronti del figlio ventenne, che prende coscienza dell’amore nei suoi confronti quando sta per perderlo. È il ritratto di una donna-diva che in realtà ha attraversato molte sofferenze. Monica Bellucci interpreta una attrice che va a girare un film in Canada e che ritrova il figlio dopo tre anni di silenzio, in “Ville-Marie” del giovane regista Guy Edoin. La Bellucci arriva al Festival del Cinema di Roma per la presentazione e dice di aver accettato il ruolo perché madre di due figlie: “Essendo madre, non di un figlio maschio come nel film, ma di due figlie femmine, anche se la realtà è diversa, posso comunque capire cos’è l’amore materno. Ho accettato questo ruolo perché essendo una donna che fa l’attrice anche se non ci sono similitudini, in realtà potevo comunque capire questo ruolo. In effetti ho detto di sì perché ho letto il copione che mi ha molto toccato e commosso. E’ la storia di quattro vite e quattro personaggi che si incrociano. Interpreto una attrice che va a Montreal a girare il film. È una attrice che, attraverso la sua immagine, copre tutte le sue debolezze di donna”. L’attrice italiana, 51 anni e una lunga carriera internazionale alle spalle che spazia da film di giovani registi come quello presentato a Roma a 007, si dice soddisfatta: “E’ una ricerca personale, però c’è la tua ricerca personale a cui vai incontro e ci sono le possibilità che ti vengono date. Su quello purtroppo nessuno ha potere. L’elemento fortuna è sempre molto importante. Essere qua a Roma, aver potuto lavorare con Sam Mendes e Emil Kusturica, è un’esperienza non solo come attrice ma anche come persona”.