Pinotti esclude intervento in Siria, rafforzeremo missione Iraq

Pinotti esclude intervento in Siria, rafforzeremo missione Iraq
17 novembre 2015

“Escludo un intervento in Siria, mentre ci sarà, invece un rafforzamento della nostra missione in Iraq, che è già previsto dal decreto in discussione al Parlamento: porteremo il contingente da 500 a 750 militari”. Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, al termine del Consiglio Difesa dell’Ue a Bruxelles, in merito a ciò che potrà fare l’Italia nel contesto dell’attivazione, decisa oggi per la Francia, della clausola Ue di assistenza militare reciproca in caso di attacco armato a uno Stato membro. In Iraq, ha aggiunto Pinotti, “stiamo aumentando notevolmente il numero degli addestratori, come ci era stato richiesto dalla coalizione anti Isis, con una richiesta specifica del generale Allen (l’inviato del presidente Obama per la coalizione, ndr) e degli iracheni stessi. Avevamo già uno dei contingenti più numerosi, ora lo aumentiamo ulteriormente”, ha osservato il ministro. Abbiamo “assicurato alla Francia la massima disponibilità rispetto alla collaborazione del nostro Paese. Ma sul piano militare – ha detto ancora Pinotti – l’Italia fa già molto, perchè siamo tra i primi contingenti in Iraq per la lotta all’Isis”.

Comunque, ha aggiunto il ministro della Difesa, “è chiaro che la lotta al terrorismo non si gioca soltanto con lo strumento militare. C’è il tema della propaganda sul web, quello dei finanziamenti, quello delle indagini e dell’intelligence. Quindi ritengo che le possibilità di collaborare maggiormente possano essere molte. Venerdì c’è un’importante riunione dei ministri degli Interni dell’Ue, e quella sarà l’occasione per mettere a punto alcune delle cose che possono servire”. “Sappiamo – ha proseguito il ministro – che la lotta al terrorismo avrà tempi lunghi e che dobbiamo lavorarci con estrema attenzione, mettendo a fuoco gli strumenti necessari e coordinando tutti gli interventi. Credo però che il messaggio più forte di questa mattina è stata la disponibilità di tutti i 28 paesi membri a dare un sostegno bilaterale sulla base di quelle che saranno le necessità”. Nella discussione fra i ministri c’è stata, ha riferito Pinotti, “un livello di partecipazione altissimo, anche a livello di interventi. Tutti i 28 paesi membri hanno voluto prendere la parola per esprimere la solidarietà alla Francia, e molti ministri hanno voluto cominciare il loro discorso in francese proprio per rappresentare maggiormente la vicinanza alla Francia, al suo popolo e a tutte le vittime e ai loro familiari”, ha concluso il ministro.

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