“L’atteggiamento vittimistico del presidente Crocetta lascia senza parole. E’ come se volesse scaricarsi, secondo un copione gia’ visto, delle sue responsabilita’ che invece deve assumersi in pieno se e’ vero che e’ consapevole del fatto che la Sicilia e’ sull’orlo del crack e del fatto che i problemi dei lavoratori e delle imprese devono trovare risposte immediate”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia. “Gli unici dati concreti- aggiunge Pagliaro-sono che a distanza di 18 mesi il bilancio dell’azione di Governo e’ del tutto insoddisfacente e che il il Presidente Crocetta non riesce a costruire una sintesi politica con una maggioranza definita. Il risultato- sottolinea- e’ che le difficolta’ politiche vengono scaricate tutte sulle spalle dei cittadini siciliani molti dei quali lavoratori che, aspettando le cosiddette ‘riforme’ stanno pagando a caro prezzo l’incapacita’ amministrativa e di governo”. Pagliaro rileva che “il governo del presidente Crocetta in media e’ come se avesse cambiato un assessore ogni due mesi e questo – sottolinea- non e’ tollerabile. Peraltro, gli aggiustamenti sembrano destinati a continuare ancora, in una situazione di piena paralisi politico- amministrativa e di immobilismo che la Sicilia non puo’ piu’ permettersi”.
Secondo Pagliaro “i proclami di Crocetta appaiono come una beffa . Ricordiamo al presidente- afferma- che lui e’ l’artefice principale di questa situazione, che dopo un anno e mezzo di governo non puo’ continuare a rimandare alle responsabilita’ di chi lo ha preceduto e che la disponibilita’ del sindacato, e segnatamente della Cgil, al confronto per risolvere i problemi nell’interesse dei siciliani c’e’ sempre stata: non e’ questo che manca. Mancano invece paradossalmente tutt’oggi un governo stabile e una maggioranza in grado di dare le risposte: e’ di questo- conclude Pagliaro- che il presidente deve occuparsi, di questo deve dare conto ai siciliani e a chi come noi non aspetta altro che potere dare il proprio contributo alla soluzione dei problemi”.