Siria, raid aerei inglesi contro l’Isis

Siria, raid aerei inglesi contro l’Isis
3 dicembre 2015

di Enzo Marino

Poche ore dopo il via libera del Parlamento, la Gran Bretagna ha compiuto nella notte i suoi primi raid aerei contro postazioni del gruppo Stato islamico in Siria. Aerei Tornado della Royal Air Force “hanno compiuto le prime operazioni offensive, durante le quali sono stati effettuati dei bombardamenti”, ha confermato un portavoce del ministero della Difesa di Londra. Quattro Tornado sono decollati dalla base di Akrotiri, a Cipro, dove la Raf dispone di otto velivoli di questo tipo. Secondo la Bbc, gli aerei britannici avrebbero colpito sei obiettivi in un giacimento petrolifero sotto il controllo dell’Iss nella Siria orientale. Il Parlamento di Londra ha approvato nella tarda serata di ieri i raid aerei britannici contro l’Isis in Siria. Hanno votato a favore 397 deputati: 223 sono stati i voti contrari. Secondo un conteggio compiuto dai media britannici, almeno 174 laburisti hanno votato assieme ai conservatori del primo ministro David Cameron. Dopo il voto, il premier inglese ha spiegato che “i deputati britannici hanno preso una buona decisione per preservare la sicurezza del Regno Unito”. Il voto favorevole è stato salutato con soddisfazione anche del presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

HOLLANDE La Francia “saluta” i primi raid britannici in Siria: il presidente francese Francois Hollande ha definito i primi attacchi aerei britannici contro postazioni dello Stato Islamico in Siria compiuti alle prime ore di oggi, “una nuova risposta alla richiesta di solidarietà europea” lanciata dalla Francia dopo gli attentati di Parigi. Hollande “ha accolto con favore le prime operazioni aeree britanniche sulla Siria inziate questa mattina subito dopo il voto ottenuto ieri a larga maggioranza in parlamento”, ha detto l’Eliseo in un comunicato. “Dopo la decisione del Consiglio dei ministri tedesco, che deve essere confermata dal Bundestag domani, questa è una nuova risposta alla richiesta di solidarietà degli europei lanciata il 16 novembre”, recita ancora la nota. La Gran Bretagna ha inziato proprio oggi i suoi primi attacchi aerei in Siria contro le posizioni dell’Isis, come ha annunciato il ministero della Difesa britannico.

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IL CREMLINO Il Cremlino ha salutato i primi raid britannici contro l’Isis in Siria ma ha ricordato la necessità di formare una “coalizione unita” per lottare contro il gruppo jihadista. “Come sempre salutiamo tutte le azioni che hanno per obiettivo di combattere l’Isis”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in una conferenza stampa. Tuttavia, Mosca “considera che il coordinamento di queste azioni e interventi all’interno di una coalizione unita possa migliorare considerevolmente la loro efficacia”, ha aggiunto, sottolineando che la Russia tiene “la porta aperta ad una colaizione di questo tipo”.

GLI ESPERTI L’ingresso della Gran Bretagna nelle operazioni di bombardamento dell’Isis in Siria non farà una grande differenza sul piano operativo, secondo gli esperti che si continuano a interrogare sull’efficacia dei raid aerei nel contrasto delle forze dello Stato Islamico. La possibile svolta, sul lungo periodo, potrebbe essere legata ai nuovi missili di alta precisione con comando laser e radar che riducono gli effetti collaterali. L’apporto della Raf britannica, specializzata nelle missioni di ricognizione e sorveglianza nella regione (con l’8% dei raid della coalizione sull’Iraq,secondo un rapporto del Parlamento), dovrebbe essere marginale. “Il contributo sarà nell’ordine di quello che possono fare gli stessi francesi, considerando che i britannici hanno una difesa estremamente debole per quanto riguarda la capacità di proiezione”, ha dichiarato Jean-Vincent Brisset, direttore presso l’Istituto di Relazioni internazionali e strategiche di Parigi. Più che per i raid dei suoi aerei militari, la Gran Bretagna conta di fare la differenza grazie ai suoi nuovi missili radar a onde millimetriche e Laser Brimstone. La nuova arma è capace di intercettare oggetti in movimento, come una moto a 100 chilometri all’ora. Inoltre il radar a onde millimetriche e il laser Dual Mode semi attivo operano in tandem per garantire la selezione e la distruzione del bersaglio riducendo i rischi di danni collaterali come le vittime civili. “Questo missile è molto preciso – ha spiegato Ben Barry dell’Istituto internazionale per gli studi strategici (Iiss) – Non darà una svolta decisiva nell’immediato. Ma offre una maggiore flessibilità alla coalizione e permetterà di puntare a obiettivi particolarmente importanti individualmente”.

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