COP21, c’è l’accordo. Road map Fabius per chiudere venerdì

COP21, c’è l’accordo. Road map Fabius per chiudere venerdì
5 dicembre 2015

fabius1Giornata storica, comunque vada a finire, quella di oggi alla Conferenza sul clima di Le Bourget. Il testo che prova a disegnare i contenuti per un accordo capace di contenere l’aumento di temperatura del pianeta non oltre i 2 gradi entro fine secolo rispetto all’era preindustriale è stato finalmente consegnato dai negoziatori al ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, presidente della cosiddetta COP21. E questo significa che la ADP, cioé lo speciale gruppo di lavoro creato nel 2011 alla COP di Durban proprio per sviluppare tra le parti un protocollo sul clima con valore legale attraverso gli impegni dei singoli Paesi entro il termine massimo del 2015, conclude dopo 4 anni positivamente il suo lavoro e si scioglie. Ora l’agenda dei lavori della conferenza apre la sua fase politica, oggi pomeriggio sono attese da Fabius le linee guida dello svolgimento della fase di negoziato tra stati, la COP vera e propria, che alternerà con molta probabilità sessioni in tavola rotonda e in plenaria tra i ministri dei diversi governi che hanno aderito (quasi la totalità dei 196 Paesi presenti nella Convenzione sul clima delle Nazioni Unite) con la designazione di un pool ristretto di ministri che coordineranno inveceulteriori gruppi di approfondimento, per snellire principalmente la bozza di accordo presentata dall’ADP e permetterne una reale applicazione anche per quel che riguarda il tema non facile del trasferimento tecnologico dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. Il fondo di 100 miliardi di dollari necessario proprio a garantire tecnologie per un cambio di passo sostenibile delle economie emergenti è quasi raggiungibile a questo punto della conferenza, anche se i termini di valutazione dei singoli apporti da parte degli stati restano da perfezionare. La deadline fissata dal ministro degli esteri francese per avere il testo definitivo da approvare è comunque venerdì prossimo.

 

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Potendo considerare domani una giornata complessivamente di “riposo” dei lavori della COP, restano quindi 5 giorni per lavorare sulla bozza di accordo, “un testo valido che raccoglie i punti di vista di tutti” secondo il direttore generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l`energia del ministero dell’Ambiente, Francesco La Camera. A proposito di Italia, la settimana che si sta per aprire parlerà molto italiano. Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, già oggi e domani rappresenta l’assemblea di Montecitorio alla sessione interparlamentare della Cop21. Presente a Parigi tra gli altri anche Stella Bianchi, presidente dell’intergruppo parlamentare sul clima Globe Italia, e Chiara Braga, responsabile ambiente della segreteria nazionale del Partito democratico. Da lunedì poi al centro congressi di Le Bourget il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, è atteso da diversi appuntamenti: panel presso la delegazione dell’Unione europea e nel pomeriggio sempre di lunedì in un evento per portare alla COP il lavoro sui temi della sostenibilitá di Expo2015. Poi l’8 l’intervento in plenaria. Presenti anche i “campioni nazionali” del rinnovamento sostenibile dell’industria italiana: l’8 si attende a Le Bourget l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, mentre il 9 sarà presente l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace.

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