Il primo FabLab all’interno di una scuola del Sud Italia è a Palermo, all’Istituto tecnico industriale “Vittorio Emanuele III”. Si tratta di un laboratorio con una piccola officina per la realizzazione di prodotti digitali personalizzati, con computer, frese a controllo numerico, stampanti 3D ed altri oggetti che consentono di trasformare i progetti in cose reali.Francesco Belvisi è il responsabile del FabLab. “È un progetto piuttosto innovativo nel settore – ha detto – perché sono molto pochi i FabLab nelle scuole in Italia e questo è uno dei primi, soprattutto nel Sud Italia. Questo progetto è stato selezionato tra centinaia, proprio per l’innovatività della scelta”. Ritrovati tecnologici mai visti in una scuola siciliana, dunque, messi a disposizione non solo degli studenti ma anche, negli orari pomeridiani, di chiunque voglia utilizzarli lavorando sui concetti di logica, dell’open source e creative commons community, costitutivi del concetto stesso di laboratorio di fabbricazione. Il progetto, che si sviluppa su due livelli, uno di laboratorio e uno di didattica, coinvolge soggetti pubblici e privati con un bagaglio eterogeneo e multidisciplinare di competenze e mira a combattere la dispersione scolastica. Fabrizio Cacciatore, responsabile per Legambiente per la didattica. “Ci sono varie macro sezioni – ha spiegato – una di queste è la parte di realizzazione e fabbricazione digitale all’interno dello spazio FabLab ma c’è tutta una parte di didattica in aula”. Allestito con il contributo di Fondazione con il Sud, il FabLab prevede un programma ampio di attività di laboratori, di educazione all’ambiente, alla cittadinanza attiva, di conoscenza scientifica e tecnologica, affiancate da percorsi di accompagnamento e orientamento e supporto al gruppo docente.Nel complesso si vuol favorire l’implementazione delle metodologie dell’educazione non formale, ispirandosi alla pedagogia di Freire, promuovendo la partecipazione della comunità educante.