Banche fallite, Cantone attende il provvedimento del governo per gli arbitrati

Banche fallite, Cantone attende il provvedimento del governo per gli arbitrati
21 dicembre 2015

di Maurizio Balistreri

L’Anac, l’autorità anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone, è in attesa di conoscere il provvedimento del Governo – probabilmente un Dpcm – con il quale saranno fissati nel dettaglio i criteri con cui gli obbligazionisti secondari colpiti dal crac delle 4 banche (Popolare dell’Etruria, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti) potranno accedere agli arbitrati per cercare di avere un rimborso dei risparmi perduti. Il segnale politico per la gestione della vicenda era stato dato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, spiegando che gli arbitrati “saranno gestiti da un soggetto terzo, l’Anac, presieduta da Cantone. Nelle prossime ore – aveva detto – faremo tutto possibile perché chi è stato truffato possa avere i soldi. Da parte mia c’è l’intenzione di fare la massima trasparenza e chiarezza, ci sarà il massimo rigore”. Gli arbitrati, che funzioneranno caso per caso, dovrebbero essere materialmente gestiti dalla Camera Arbitrale dell’Anac, un organismo autonomo e indipendente presieduto dal giurista Ferruccio Auletta (Professore di Diritto processuale civile presso l’Università degli Studi di Napoli) e composto da 4 consiglieri, tutti giuristi (Ugo Draetta, Giovanni Fabio Licata, Alberto Massera e Luca Mezzetti).

Una degli aspetti più delicati che dovranno essere risolti sarà certamente quello delle risorse da destinare a tale nuova attività della Camera Arbitrale Anac. Da un lato, secondo i dati diffusi il 13 dicembre dalle quattro ‘nuove’ banche, eredi di quelle travolte dal crac, i clienti privati possessori di obbligazioni subordinate oggetto del Decreto salvabanche sono stimati essere 12.500 mentre i casi più esposti riguardano 1010 piccoli risparmiatori (persone con meno di 100 mila euro di risparmi presso la banca). Dall’altro l’ordine di misura del numero di casi che fino a ora la Camera arbitrale dell’Anac ha gestito nelle sue attività istituzionali è molto inferiore. Nel 2014, ad esempio la Camera Arbitrale Anac ha reso noto di aver gestito 57 lodi liberi, 23 lodi amministrati con 12 domande di lodo amministrato. All’apice della sua attività, nel 2009, i casi erano stati rispettivamente 148, 43 e 54.

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