Stepchild adoption, Renzi vuole ancora mediazione. Niente stralcio

Stepchild adoption, Renzi vuole ancora mediazione. Niente stralcio
13 gennaio 2016

di Giuseppe Novelli

Niente stralcio, sulle unioni civili si va avanti sul testo Cirinnà con la stepchild adoption. Cercando però di non reagire ai tentativi del fronte cattolico di alzare i toni, ma continuando a lavorare nel gruppo del Senato e nel partito per cercare una mediazione. I vertici del Pd, su mandato di Matteo Renzi che ha fatto sapere di essere favorevole alla stepchild, provano a tenere compatto il gruppo e di conseguenza la maggioranza di governo. Sapendo che con Ncd un accordo è possibile, nel momento in cui il Pd trovasse la sua compattezza; e sapendo che al contrario arrivare divisi all’Aula significherebbe – spiegano dal Nazareno – ritrovarsi “in balia dei Cinque Stelle, che per come sta girando in questi giorni potrebbero votare non per il merito ma per mandare sotto la maggioranza”.

E allora dopo che la pattuglia di senatori Dem contrari alla stepchild adoption ha fatto uscire l’ipotesi dello stralcio, la replica dei senatori della maggioranza è stata affidata a Francesco Verducci e a Franco Mirabelli. Per capirsi, non a big né tantomeno al capogruppo Luigi Zanda. Un modo per provare a tenere bassi i toni, e continuare a cercare un punto d’intesa che – spiega un senatore Pd che segue la questione – ruota sempre intorno allo stesso punto: “Circoscrivere meglio la stepchild adoption, magari definendo meglio gli strumenti per impedire la pratica dell’utero in affitto, che comunque è già vietata”.

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Per esempio, è una delle ipotesi in campo ancora da affinare dal punto di vista giuridico, “circoscrivendo la possibilità della stepchild adoption ai figli nati prima dell’unione civile”. Ma il fatto è che il tema dei minori deve rimanere nella legge: “Non possiamo tornare indietro, anche se potrebbe essere considerata la soluzione più facile”, spiegano dal Pd. Il testo Cirinnà viene considerato “un buon punto di equilibrio” dai vertici del Nazareno, arrivato “dopo mesi e mesi di mediazioni”. Se si riuscirà a trovare l’intesa, a quel punto “la possibilità di ‘maggioranze variabili’ sul punto diventa possibile”. Non solo l’M5s, di cui comunque nel Pd non si fidano, “ma magari con i voti di laici di Fi o di Ala”. Scenario al limite, perchè sul fronte centrista, se Ncd ribadisce pubblicamente la linea del partito (via libera alle unioni civili, ma senza la stepchild adoption) dietro le dichiarazioni si cela una disponibilità a trattare.

“La nostra posizione è chiara – spiega un esponente del partito di Alfano – ma se il Pd fosse disponibile al dialogo la soluzione si potrebbe trovare. Ad oggi questa disponibilità non c’è stata e al momento non ci sono incontri fissati, ma certo lo slittamento dei tempi dà qualche possibilità in più”. Per quanto riguarda Ala, i verdiniani si riuniscono questa sera all’ora di cena. Sul tavolo della discussione ci saranno vari punti, tra cui la linea da tenere sulle unioni civili. “E’ probabile – spiega un parlamentare – che sarà confermata l’indicazione della libertà di coscienza, emersa fino a questo momento”. In ogni caso, nella maggioranza il lavoro sul pallottoliere è già partito, e dal Pd si mostrano sicuri: “Sui numeri non ci saranno problemi, si tratta solo di gestire bene il passaggio”.

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