di Giuseppe Novelli
In vista del voto dell’aula del Senato, le unioni civili continuano a dividere la politica. Dopo il caso del Pirellone, con l’adesione della regione Lombardia al Family day, a far discutere oggi è la presa di posizione della presidente della Camera, Laura Boldrini, a favore della stepchild adoption. “Io penso – dice – che nel momento in cui il partner muore e il figlio rimane solo, il partner abbia il dovere di occuparsi di questo figlio. Allora è naturale che quel dovere si traduca in un diritto. Se è un dovere morale perché non deve essere anche diritto?”. Parole che hanno suscitato aspre critiche da parte del centrodestra. Per il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga, dovrebbe addirittura intervenire Mattarella. “Boldrini è arbitro e se l’arbitro è così di parte – osserva – non è garantita in alcun modo l’imparzialità”, “mi auguro che il presidente della Repubblica rivolga al più presto un richiamo formale”. Critico anche il senatore Gaetano Quagliariello, fondatore del movimento Idea, che punta il dito contro “alcune sortite di alte cariche istituzionali alle quali chiediamo, se non la terzietà su un tema che tocca le più profonde convinzioni, almeno lo sforzo di non dire sulla stepchild adoption sciocchezze di merito che non trovano riscontro nella legge vigente e non stanno né in cielo né in terra”. All’attacco va anche Lucio Malan, senatore di Forza Italia che si appresta a votare contro il ddl Cirinnà. La presidente Boldrini, dice, è “fuori luogo e fuori logica”.
Va registrato, intanto, un fuori programma legista. il ministro Angelino Alfano è stato preso di mira dalla Lega per la sua scelta di aderire al Family day di sabato ma solo “con la mente e con il cuore”. “Ricoprendo l’incarico di ministro dell’Interno – ha spiegato – ho il compito di supervisionare che l’intera manifestazione si svolga in un clima sereno e ordinato. È l’unica cosa che mi impedisce di andare”. Sarcastico il commento di Roberto Calderoli: “Secondo Alfano il ministro dell’Interno passerebbe le sue giornate da recluso nel Viminale per “sovrintendere” alla sicurezza ogni volta che si svolge un grande evento di popolo, ogni volta che in piazza San Pietro c’è la folla ad ascoltare il Papa, ogni volta che lavoratori e sindacati sfilano per le strade di una metropoli, ogni volta che si gioca un derby di calcio e via dicendo? Attenzione, perché a dire le bugie poi cresce il naso…”.