Danimarca approva confisca beni dei profughi, ok del parlamento

Danimarca approva confisca beni dei profughi, ok del parlamento
27 gennaio 2016

danimarca 1Il parlamento della Danimarca ha approvato a schiacciante maggioranza la controversa riforma del diritto d’asilo, che prevede tra l’altro la confisca dei loro effetti personali di valore. Il testo presentato dal governo di minoranza del primo ministro liberale Lars Lokke Rasmussen, votato da tutte le formazioni politiche della destra, ha ricevuto 81 voti su 109, in virtù del sostegno dei socialdemocratici, principale partito dell’opposizione. Ventisette deputati hanno votato contro, uno solo si è astenuto, mentre ottanta non hanno partecipato. L’ok del parlamento di Copenaghen era scontato dopo l’accordo tra il governo e i social-democratici, tuttavia oggi i parlamentari ecologisti e della sinistra radicale hanno approfittato della tribuna per lanciare un ultimo attacco di principio alla norma che, hanno detto, “porta un vento di nazionalismo” in Danimarca. La norma ha attirato un diluvio di critiche, a cominciare dall’Onu. Alcuni giorni fa il capo della diplomazia danese, Kristian Jensen, si è ritrovato a dare spiegazioni al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani sulla politica per i diritti fondamentali adottata dal suo Paese, procedura a cui in realtà sono sottoposti a turno tutti i 193 Paesi membri dell’Onu, a rotazione. Il ministro Kristian Jensen ha difeso la legge, continuando a ribadire che lo sdegno internazionale è dovuto a “grossolani malintesi”. E che “il welfare danese è basato su un principio molto semplice, ovvero che lo stato provvede e paga per chi non può permetterselo ma non per chi può farlo da sè”.

 

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Un principio che vale, ha sottolineato, sia per i danesi che chiedono sussidi di disoccupazione sia per i richiedenti asilo. Questo ragionamento, ha spiegato, è alla base del piano di confisca di denaro (oltre le 10 mila corone, ovvero 1.340 euro) e anche beni personali valutati oltre le 10 mila corone, come contributi per i costi di alloggio e per finanziare i sussidi in vista della concessione o meno della richiesta di asilo. Come ha voluto far notare il capo della diplomazia danese, non saranno prese fedi nuziali o altri oggetti di chiaro valore sentimentale. Accusata oggi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), di alimentare “la paura e la xenofobia”, la riforma prevede la confisca degli effetti di valore dei migranti, di diminuire i loro diritti sociali e di allungare i tempi per il ricongiungimento familiare e la concessione dei permessi di soggiorno permanenti. “Finchè il mondo non si unirà e non troverà una soluzione comune, la Danimarca deve agire”, si è giustificato il deputato liberale Jakob Ellemann-Jensen. Con i suoi 5,6 milioni di abitanti, la Danimarca ha il primato nell’Ue per richieste di asilo procapite dopo Finlandia, Austria, Germania e Svezia.

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