Le famiglie in piazza contro il ddl Cirinnà: “Inaccettabile, va respinto”

Le famiglie in piazza contro il ddl Cirinnà: “Inaccettabile, va respinto”
30 gennaio 2016

Gremito e colorato di striscioni e palloncini. Le famiglie “invadono” il Circo Massimo di Roma e gli organizzatori assicurano: “Secondo i dati che ci hanno fornito le autorità siamo 2 milioni”. Una marea di persone scesa in piazza per contestare il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili e ribadire il valore della famiglia. Insomma il Family Day non ha tradito le aspettative della vigilia. E quello che arriva dalla Capitale è anzitutto un messaggio al governo e al premier Matteo Renzi. Non a caso tra gli striscioni esposti, oltre ad un inequivocabile, “CirinNo”, compare un chiaro riferimento al presidente del Consiglio. Un riferimento sottoforma di hashtag, che è quasi un avvertimento: #Renziciricorderemo. Ora la palla passa a Palazzo Chigi che dovrà decidere come raccogliere le sollecitazioni di questa piazza. Anche in vista delle prossime scadenze elettorali. Dopotutto è lo stesso messaggio che arriva dal palco. Massimo Gandolfini, leader del Family Day, arriva accompagnato dalle note di “Mamma son tanto felice” cantata dal tenore Francesco Grollo. Ma le sue parole sono tutt’altro che “felici”, almeno per i politici. “Al momento delle elezioni dovremo ricordare chi si è messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi se ne sarà dimenticato rendendo possibile l’abominevole pratica dell’utero in affitto”. “In questa piazza – rilancia – ci sono persone di tutte le idee politiche, ma dobbiamo tenere ben presente quanti ci stanno aiutando e quanti invece ci oscurano. Seguiremo i prossimi passaggi della legge minuti per minuto e valuteremo chi ha raccolto il messaggio della piazza e chi lo ha preso per metterselo sotto i tacchi. Vi invito a valutare bene la vostra coscienza, perché un giorno dovrete rendere conto delle vostre azioni”.

Poi un affondo sul ddl Cirinnà: “Non è accettabile dalla prima all’ultima parola: non si tratta di fare qualche piccola modifica o un intervento di maquillage, va totalmente respinto. C’è chi propone di ricorrere all’affido rafforzato in luogo della stepchild adoption, ma non è altro che il tentativo di far passare in maniera surrettizia una condizione uguale all’adozione. Non sono possibili mediazioni, se si accetta una legge in virtù della quale le unioni civili sono sostanzialmente omologate alla famiglia fondata sul matrimonio si crea una confusione per cui non esisterà più la famiglia ma solo modelli confusi e variabili. A pagarne le conseguenze saranno i bambini”.  Quindi un plauso per tutti quelli che sono arrivati a Roma: “Avevamo la sensazione che poteste essere tanti ma siete molti di più. Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ci ha ricordato che, secondo la tradizione ebraica, quando un evento si ripete tre volte esso diventa consuetudine. Noi ci ritroviamo qui in piazza per una manifestazione come questa per la terza volta, quindi ci auguriamo che questa possa divenire una consuetudine”.

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Unico ministro in piazza, il titolare dell’Ambiente Gia Luca Galletti che spiega così la sua presenza: “Questa piazza è un chiarissimo segnale al Parlamento, e penso proprio che ne dovrà tenere conto. Sono qui per ribadire la centralità della famiglia, che è quella composta da uomo e donna, e la tutela dei più deboli, che sono i bambini e hanno diritto ad avere una mamma e un papà. Qui ci sono le famiglie che tutto il giorno tirano la carretta in questo Paese sono quelli che si sono rimboccati le maniche durante la crisi. Quella di oggi è una piazza festosa che è venuta in pace per ribadire dei valori molto chiari io credo che ci sia troppa confusione tra unioni civili e famiglia. Devono restare due cose distinte, mentre dall’altra parte sono contrario alla stepchild adoption”. Assente, invece, il leader di Ncd e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha comunque incontrato al Viminale il leader della manifestazione Massimo Gandolfini. Già nei giorni scorsi aveva spiegato che, pur non andando al Circo Massimo, oggi sarebbe stato in piazza “con la mente e con il cuore”. E infatti, accompagnato dal collega di partito e neoministro degli Affari Regionali con delega sulla famiglia, Enrico Costa, ha ribadito il concetto: “Adesione piena a obiettivi manifestazione”.

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