“Il paventato taglio agli stipendi di oltre 3.200 lavoratori della Seus, la societa’ a totale partecipazione pubblica che gestisce in Sicilia il servizio di emergenza urgenza sanitaria sul territorio, non e’ certamente la soluzione auspicabile rispetto alle criticita’ gestionali della medesima societa’”. Lo afferma Lucia Borsellino, assessore regioanle alla Salute Lucia Borsellino, secondo cui “tale prospettiva non puo’ non avvertirsi quale legittima preoccupazione di quanti, giorno e notte, svolgono con senso di responsabilita’ e dedizione un servizio essenziale e salvavita per i cittadini. Al fine, infatti, di coniugare la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, insieme con l’esigenza di dovere riqualificare l’impiego delle risorse umane, strumentali ed economiche della societa’, in questi ultimi mesi sono stati messi in atto dalla nuova direzione generale, in raccordo con l’assessorato alla Salute, tutti gli strumenti di regolazione, pianificazione e controllo, condivisi con le stesse organizzazioni sindacali e ratificati dagli organi societari di gestione e di sorveglianza, funzionali ad una gestione piu’ efficiente, trasparente e funzionale del sistema di emeregenza-urgenza sanitaria, rispetto al fabbisogno espresso dalla popolazione e alle esigenze di servizi secondari richiesti dalle Aziende sanitarie socie”.
“A fronte di tutti gli interventi messi in campo, per la prima volta, non ultimo la definizione di costi unitari dei vari servizi che la Seus puo’ rendere alle Aziende sanitarie secondo i principi normativi di affidamento in materia di in house providing, in luogo del ricorso alle esternalizzazioni di tali servizi, sarebbe quanto meno iniquo che l’eventuale ricorso a contratti ‘di solidarieta” – prosegue Borsellino – debba riguardare una societa’ che svolge un servizio sanitario essenziale e non anche altre societa’ partecipate regionali che soggiacciono alle medesime regole e condizioni e il cui controllo va percio’ improntato al medesimo rigore. In un contesto, infatti, che richiede un governo rigoroso della spesa pubblica, tagli lineari non potrebbero essere piu’ tollerati se non quale effetto di azioni omogenee di intervento in settori di analogo interesse, sulla base di ragionati piani di programmazione e della valutazione del loro impatto sul sistema. Non e’ trascurabile al riguardo -continua la nota dell’assessore-la questione inerente l’impatto che siffatte misure determinano nella gestione dell’emergenza urgenza sanitaria, ove peraltro l’organizzazione del servizio risente anche della recente abolizione, deliberata dagli organi societari pro tempore, di qualsiasi quadro intermedio di responsablita’ riconosciuto negli anni precedenti il 2013. Auspico conclude l’Assessore, che non si debba ragionare in termini di crisi ma di percorsi e programmi condivisi sul piano strutturale e di sistema, in aderenza anche alle indicazioni fornite dalla Corte dei Conti nell’ambito delle continuative e proficue relazioni istituzionali”.
Con un duro ai vertici del servizio 118 scende in campo il deputato all’Ars, Antonello Cracolici (Pd). “Quello che sta succedendo al 118 e’ la conseguenza di incapacita’ gestionale e di una conduzione burocratica della Seus da parte del ‘comitato di gestione’ – tuona -. Se poi qualcuno vuole sfruttare questa crisi in piena campagna elettorale per apparire come il ‘risolutore’ di tutti i problemi, allora vuol dire che siamo di fronte a un brutto vizio tipico della peggiore politica”.
Mario Alloro (Pd), componente della commissione Sanità all’Ars e coordinatore della sottocommissione sul 118. “Anche sulla vicenda dei contratti del 118 assistiamo ad un atteggiamento schizofrenico, tipico esempio di improvvisazione politica del governo Crocetta: mentre si nomina un direttore generale della Seus con il compito di predisporre un piano industriale capace di superare le criticità e tutelare il personale, al tempo stesso si apre un tavolo di crisi per procedere al taglio degli stipendi di 3.200 operatori. Il risultato è un pericoloso caos, che rischia di avere pesanti conseguenze su un servizio importantissimo come quello di emergenza sanitaria”.
Articolo 4 si schiera al fianco dell’assessore Borsellino. “In un momento di particolare difficoltà come quello che sta vivendo la Sicilia, operare un taglio agli stipendi degli operatori del 118 appare sicuramente inopportuno anche alla luce di tutti i passaggi fatti per giungere ad un piano industriale soddisfacente e che pone le basi per evitare qualsiasi disavanzo di bilancio”.
Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità dell’Ars. “Sulla vicenda dei contratti del personale 118, esprimo il pieno sostegno alla posizione espressa dall’assessore Lucia Borsellino: mi chiedo, però, cosa abbia spinto la dottoressa Di Liberto ad andare in maniera così arrogante nella direzione opposta rispetto a quella indicata dall’assessorato. E’ inaccettabile che mentre si lavora per salvare il 118, ci sia chi decide di remare contro”.
Marco Falcone, membro commissione Bilancio Ars. “Per capire l’entità reale delle perdite strutturali della Seus, denunciate dagli organi di stampa e comunicati ufficialmente dai vertici della società, occorre immediatamente convocare in Commissione Bilancio, Assessore e vertici dell’azienda. Non corrisponde al vero, infatti la notizia, divulgata dall’Assessore Borsellino, secondo la quale il Direttore Aliquò avrebbe trovato misure alternative, rispetto ai contratti di solidarietà, per correggere le perdite d’esercizio, prova ne è che lo stesso ha diramato una circolare con la quale comunica che applicherà proprio i contratti di solidarietà. Una situazione contraddittoria, per certi versi paradossale e sostanzialmente imbarazzante sulla quale va fatta piena luce”.