Si avvicinano gli Oscar e continuano le polemiche sui candidati

Si avvicinano gli Oscar e continuano le polemiche sui candidati
19 febbraio 2016

Si avvicina la cerimonia degli Oscar, ma più che il toto-vincitori a tenere banco a Hollywood è ancora la polemica sull’assenza di candidati di colore. Quello che è chiaro, per la maggioranza dei critici, è che l’Academy ha perso ancora una volta l’occasione di essere lo specchio della società americana, di rappresentare la sua diversità. Tim Gray, della “Bibbia” del cinema “Variety” lamenta che si è commesso lo stesso errore dello scorso anno: “Mi ha sorpreso l’assenza delle diversità, l’anno scorso ci sono state così tante polemiche per il fatto che 20 degli attori in nomination fossero bianchi, ed ecco è così anche stavolta, sono stupito”. Nell’edizione del 2015 non mancarono tensioni, mentre su Twitter impazzava tra i trendic topic #OscarSoWhite, (“Oscar così bianchi”), parola che si è vista riapparire in questi giorni. Registi come Spike Lee, attori come Will Smith, boicotteranno la cerimonia e non saranno i soli, nelle ultime ore si allunga la lista anche tra i possibili vincitori di una statuetta. La scelta dei candidati, per Darnell Hunt, ricercatore e autore di un report sulla diversità a Hollywood, ha comunque un senso: “Stiamo parlando dell’Academy – dice – che è costituita per il 94% da bianchi, il 76% da uomini, la cui età media è 63 anni. Hanno scelto i volti con cui si sentono più a loro agio”. Da parte sua l’Academy ha cambiato le regole e ha promesso che nei prossimi 4 anni saranno raddoppiati i votanti afro-americani e il numero delle donne. Per molti non è però abbastanza: tante minoranze restano senza una rappresentanza e a capo della major di Hollywood ci sono per il 90% bianchi. Insomma si preannunciano degli Oscar movimentati.

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