In Italia le persone affette da qualche forma di sordocecità sono quasi 190 mila, lo 0,3% dell’intera popolazione. Un numero esponenziale rispetto alle stime precedenti, che contavano da 3 a 11 mila persone. Lo ha rivelato il primo studio sul fenomeno, promosso dalla Lega del Filo d’Oro e realizzato dall’Istat. Lo studio, presentato alla Camera dei Deuptati, ha rilevato che il 65% delle persone sordocieche è donna, l’88% ha più di 65 anni. Circa 108 mila persone (6 su 10) sono di fatto confinate in casa,perchè no autosufficienti a causa di altre gravi forme di disabilità, che spesso si aggiungono ai problemi di vista e udito. Linda Laura Sabbadini, direttore del Dipartimento per le statistiche sociali dell’Istat: “Molto importante per noi questo studio, è un segmento di popolazione particolarmente critico perché la maggior parte sono confinati in casa, hanno problemi di autosufficienza, hanno problemi di integrazione sociale, e alla disabilità sensoriale si unisce molto spesso anche la disabilità motoria e altre forme di disabilità, quindi è fondamentale utilizzare questi dati per capire come intervenire al meglio”. Persino Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo D’Oro, l’associazione per l’assistenza e la riabilitazione delle persone sordocieche, si è detto stupito dai dati dello studio. “Sapevamo – ha detto – che dovevano essere molte di più ma non immaginavamo di trovarci di fronte a un dato così rilevante, cioè quasi 190 mila. E’ un dato che rappresenta quindi un’urgenza ulteriore per porre l’attenzione delle istituzioni pubbliche il problema della sordocecità e richiamare quella che è una legge specifica adottata nel 2010, cioè la legge 107 sui diritti delle persone sordocieche, perché questa legge deve trovare applicazione e sicuramente deve essere per alcune parti anche migliorata, quindi i dati Istat ci impongono di promuovere e accelerare il dibattito perché i bisogni delle persone sordocieche possano essere realmente soddisfatti”.