Altro che “insulti squadristi”. Mentre Nichi Vendola si gode la nascita del piccolo Tobia Antonio insieme al compagno Eddy Testa, in Italia la sua “paternità” continua a far discutere. E le critiche più dure arrivano proprio da sinistra. La scelta della coppia di fare ricorso ad un utero in affitto, non lascia indifferenti le compagne. Che pure con toni meno accesi, non rinunciano a criticare l’ex governatore pugliese. Lo fa anzitutto Laura Boldrini che proprio grazie a Sel è stata eletta in Parlamento ed è diventata presidente della Camera. “Personalmente ho molte riserve sulla maternità surrogata – dice a margine di un evento all’universita’ King’s College di Londra – È un tema molto delicato e i dubbi ci sono soprattutto quando si ha a che fare con giovani donne straniere. È una pratica che si presta allo sfruttamento delle donne”. Sulla stessa lunghezza d’onda la governatrice del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani: “Sono contenta per Nichi e per il suo compagno e per il piccolo Tobia. Ho qualche perplessità, lo abbiamo sempre detto, sull’utero in affitto. Questa pratica è vietata in questo Paese e resta vietata nonostante l’approvazione delle unioni civili. Non facciamo confusioni”. Intanto, su 26mila ‘reactions’, sono più di 24mila quelle che esprimono approvazione al post con cui il leader di Sel, Vendola, difende la “bellissima storia d’amore” di cui “è figlio” Tobia Antonio, il piccolo nato dalla maternità in surrogato, concepito da una donna californiana per lui e il suo compagno canadese Ed Testa. La nascita di Tobia Antonio ha suscitato le reazioni di disapprovazione di alcuni politici che, in particolare dalle fila del centrodestra, hanno definito “egoistica” la scelta di “affittare un utero” per diventare genitori. Nella sua lettera, che ha pubblicato su Fb, Vendola ha replicato alle accuse definendole “volgarità di squadristi”, e raccogliendo più di 24mila “mi piace” e poco più di 300 faccine arrabbiate. Mentre sono circa duemila i ‘cuoricini’ per il nuovo arrivato in casa Vendola.
BUTTIGLIONE “Un benvenuto sincero dal profondo del cuore a Tobia che nasce a questo mondo. Ogni bambino che nasce porta con se la speranza del mondo”. Lo scrive in una nota Rocco Buttiglione, vicepresidente vicario dei deputati di Area popolare commentando la nascita del figlio di Nichi Vendola. “Vorremmo fare gli auguri anche al suo papà ed alla sua mamma. La sua mamma però non c’è – aggiunge -. Non c’è almeno nella stampa, nelle televisioni, nei discorsi dei politici e dei commentatori. C’è invece da qualche parte una donna che ha portato Tobia nel suo utero per nove mesi, lo ha sentito scalciare, ha ascoltato i primi battiti del suo cuore, lo ha cullato con i battiti del suo. Era il suo bambino o meglio non era il suo bambino fin dall’inizio perché era già stato comprato e venduto prima di essere concepito”.
FAMIGLIA CRISTIANA “Per soddisfare un suo desiderio il paladino dei poveri e degli oppressi è andato all’estero come un facoltoso signore, ha reso orfano della madre un bambino e ha eluso la Costituzione e le leggi della Repubblica. Ma non era un uomo di sinistra?”: se lo chiede Famiglia Cristiana, parlando del caso del figlio di Nichi Vendola in apertura del sito in un commento di Francesco Anfossi.
MEDICI CATTOLICI “E’ intollerabile che il diritto al figlio venga celebrato prima di tutto, oscurando lo sfruttamento delle donne e volutamente ignorando il destino dei più piccoli, innocenti senza voce”. Lo afferma il presidente Nazionale dell’ Associazione Medici Cattolici Italiani, prof. Filippo M. Boscia. I Medici Cattolici desiderano riaffermare che “per ogni coppia che racconta agli amici la propria felicità di aver avuto un figlio dalle tecniche più avanzate della fecondazione assistita c’è sempre qualcuno che nell’oscurità, e a volte nel silenzio più criminoso, ha ceduto, dietro compenso, gameti o altre parti del proprio corpo, sottoponendosi a trattamenti altamente invasivi e c’è anche qualcuno che nasce e che non potrà mai fare appello alla verità del suo nascere”. “In questa nostra modernità, che ha perso ogni riferimento etico, in questo mondo di esaltazione dei diritti dei più forti, l’unico soggetto ferito ma senza reali diritti è – secondo il prof. Boscia – il più piccolo dei piccoli”. “Credo – conclude – che dobbiamo riflettere molto, direi moltissimo e seriamente, su queste problematiche e su queste forme perverse dell’amore. Forse la più grande forma d’amore, di un amore certamente molto sofferto e per questo più prezioso, potrebbe essere proprio la rinunzia ad un figlio ad ogni costo”.
ARCIGAY “Abbiamo appreso con grande gioia della nascita del piccolo Tobia Antonio, figlio di Nichi Vendola e del suo compagno Ed Testa”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. “Ai due papà e al piccolo – prosegue Piazzoni – mandiamo l’abbraccio affettuoso di tutta Arcigay e l’augurio di una felicità intensa e duratura”. “I commenti beceri su questo lieto evento ci richiamano tutte e tutti a restare mobilitati sul fronte parlamentare ma anche su quello della società civile, affinché questo Paese sia una casa accogliente anche per tutte le famiglie omogenitoriali. La serenità di queste famiglie è e resta uno dei traguardi ineludibili della nostra battaglia” conclude Piazzoni.
BINETTI “L’assoluto tempismo tra l’approvazione in senato della legge sulle unioni civili, senza la stepchild adoption, e la nascita del piccolo Tobia obbliga a riflettere in modo molto concreto su di un passaggio chiave, tutto in capo alla magistratura”. Lo dichiara Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd-Udc). “Di fatto ad oggi non c’è ancora nessuna legge approvata in modo definitivo, né sulle unioni civili, né tanto meno sulle adozioni in formato omosessuale – prosegue -. Tobia dovrebbe risultare cittadino canadese, figlio di un papà e di una madre ignota, o che per lo meno non desidera essere identificata. Al margine di tutte le polemiche di questi giorni, di un segno o di segno opposto, come si comporteranno i magistrati davanti ad una eventuale richiesta di adozione da parte di Vendola? Legittimeranno per l’ennesima volta questo tipo di adozione, smentendo definitivamente i gridi allarme sollevati in Senato contro l’utero in affitto, considerato come una pratica barbara che consente la compravendita di bambini e svilisce definitivamente la donna, umiliando profondamente la sua dignità di madre?”.