“A fronte della discussione sviluppatasi in queste ore all’interno del Partito, ritengo sia necessario che il tema venga affrontato senza indugio e in maniera esplicita nelle sedi opportune”. E’ quanto afferma Matteo Orfini. Il presidente dell’Assemblea nazionale Pd annuncia dunque che “per questo motivo, in accordo con il segretario nazionale, Matteo Renzi, ho deciso di convocare la Direzione del Pd il prossimo 21 marzo”. Intanto, da Perugia, citta’ simbolo dell’Ulivo, parte il percorso che nella speranza della sinistra dem dovra’ riportare il Pd alla sua ispirazione originale. Per Roberto Speranza e compagni si tratta di ricucire il tessuto del centro sinistra italiano, scacciando definitivamente lo spettro del Partito della Nazione che, nelle ultime settimane, si’ e’ materializzato nel volto e nel nome del senatore Denis Verdini. Dall’undici al tredici marzo si discutera’ molto di partito, con incursioni nella politica internazionale e nella politica economica. “Energie nuove per l’Italia” e’ il titolo scelto per la kermesse che prevede, accanto a interventi pubblici dal palco della Posta dei Donini (dove Romano Prodi tenne incontri che furono seminali nella stagione ulivista) anche tavoli tematici sul fisco, sulla finanza pubblica, sulle riforme e le autonomie locali. Ad animare i tavoli saranno gli esponenti piu’ in vista della sinistra dem, da Pierluigi Bersani a Massimo D’Alema, oltre che a Speranza, accreditato come prossimo sfidante di Renzi al congresso del 2017. L’interessato, a domanda secca, risponde: “Le persone arriveranno dopo. Non si parte dalle persone. E’ un tema aperto, ma le candidature arriveranno dopo”.
Nell’attesa, pero’, Speranza mette subito l’accento sulla necessita’ “di costruire nel Paese una alternativa a Renzi. L’orizzonte politico al quale rimanere ancorati”, aggiunge, “e’ quello del centro sinistra, non il Partito della Nazione”. Non solo: e’ da rovesciare anche il rapporto tra partito, tra politica e soggetti sociali cosi’ come disegnato dalla segerteria Renzi. Dall’inizio, il premier-segretario, ha spazzato via il rapporto che legava in maniera quasi indissolubile il partito ai sindacati, Cgil in primis. Speranza e’ di diverso avviso: “I soggetti sociali aiutano a governare i Paese, non sono un ostacolo”. Anche su questo, promette Speranza, “costruiremo una alternativa alle persone che oggi guidano il Pd. Infine il tema del doppio incarico del presidente del consiglio: un modello che “non sta funzionando, al Pd serve un segretario a tempo pieno, e oggi non c’e’. Il tema esiste e riguarda la tenuta stessa del partito, per non dire del Paese”, conclude Speranza. Red. Pol.