Sudafrica, borse di studio universitarie dedicate alle vergini

Sudafrica, borse di studio universitarie dedicate alle vergini
9 marzo 2016

Sarà la verginità a cambiare il mio futuro. Una dichiarazione a dir poco inattuale ma che in Sudafrica è diventata una realtà. I test per accertare la verginità sono considerati una violazione della privacy e dei diritti delle donne. Tuttavia, nel KwaZulu Natal, la provincia sudafricana più popolosa situata nella parte sud-orientale del paese, diventano il passaporto sicuro per accedere a una borsa di studio universitaria, garantita sino a quando l’imene si manterrà intatto. La famiglia di Thubelihle Dlodlo non poteva permettersi di mantenerla agli studi ed è stata la sua verginità a offrirle una via d’uscita. E la cosa la riempie di soddisfazione. Perché in questo modo contribuisce a riportare in auge un elemento della cultura zulu. “Mi rende orgogliosa” dichiara Thubelihle. “Dovunque andrò, qualsiasi cosa farò, sarò come un bellissimo specchio per le altre persone e tutti lo ammireranno. Sarò un role model e tutti mi ameranno sapendo che sono ancora pura. E questo mi rende invulnerabile anche alla malattie sessualmente trasmissibili”. La decisione ha scatenato, com’era logico attendersi, un’ondata di roventi polemiche. La governatrice del distretto, Dudu Mazibuko, è diventata il bersaglio delle critiche che la prendono di mira come fautrice di pratiche invasive e anti costituzionali. Ma lei si difende spiegando che si tratta principalmente di una profilassi medica in quanto metà delle donne del distretto tra i 15 e i 49 anni sono affette da Aids. Senza contare le gravidanze indesiderate delle minorenni. Gli attacchi tuttavia non perdono intensità. Bathabile Dlamini, ministro dello Sviluppo sociale, contesta la decisione del KwaZulu Natal in quanto contribuisce ad alimentare la discriminazione femminile. “Ho telefonato alla governatrice esponendole le mie perplessità e lei mi ha risposto di avere l’appoggio di tutta la comunità” spiega Dlamini. “Certo che la comunità sostiene le verifiche di verginità. Ma è solo perché la comunità tende sempre a voler giudicare le donne”. Nonostante le polemiche la governatrice del KwaZulu Natal insiste e persevera, promettendo di estendere il progetto anche ai ragazzi che intendono rimanere vergini. Esempio di un Sudafrica forse inattuale, ma non per questo meno affascinante.

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