Banca Etruria, sotto inchiesta il Cda e il padre della Boschi. Nel mirino degli inquirenti stipendi e buonuscite

Banca Etruria, sotto inchiesta il Cda e il padre della Boschi. Nel mirino degli inquirenti stipendi e buonuscite
20 marzo 2016

Si aggrava la posizione del padre del ministro Boschi. Nel mirino degli inquirenti stipendi e buonuscite elargite in maniera illecita che hanno contribuito al dissesto di Banca Etruria. Per questo il Cda dell’istituto di credito guidato da Lorenzo Rosi e dai suoi vice Alfredo Berni e Pierluigi Boschi, padre del ministro per le Riforme Maria Elena, è sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta. L’indagine avviata dalla procura di Arezzo arriva dunque a un punto cruciale. Dopo le nuove sanzioni erogate da Bankitalia per un totale di due milioni e duecentomila euro, i magistrati si sono concentrati sulle operazioni che hanno svuotato le casse dell’Istituto di credito causandone il fallimento. E hanno delegato alla Guardia di Finanza nuovi accertamenti sulla delibera approvata nel corso della riunione del Cda del 30 giugno 2014 che chiudeva il rapporto con il direttore generale Luca Bronchi, concedendogli un indennizzo da un milione e 200mila euro. L’obiettivo di queste mosse è evidente: ottenere il sequestro della somma elargita al manager, che è accusato di concorso nello stesso reato contestato agli amministratori. Secondo la relazione del commissario liquidatore Giuseppe Santoni, il “buco” della Banca Popolare Etruria ammonta in totale a 1,1 miliardi di euro, con circa 305 milioni di euro di debito che sono ancora a carico di ciò che resta della vecchia banca dopo lo scorporo delle attività sane (in bonis) confluite nella nuova Banca Etruria e le sofferenze che invece sono finite nella bad bank comune con le altre tre banche in risoluzione: ovvero Banca Marche, CariFerrara e CariChieti.

M5S All’attacco i Cinquestelle. “Il padre del Ministro Boschi sotto inchiesta. Chissà se farà 5 km a piedi al giorno anche per andare in tribunale. Risarcite i truffati!”, scrive in un tweet Alessandro Di Battista, rispolverando una frase che il ministro delle Riforme pronunciò in Aula quando riferì sul caso Banca Etruria.

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SI A dar man forte al M5S il deputato di Sinistra Italiana Giovanni Paglia. “Migliaia di persone hanno perso i loro risparmi nel crack di Banca Etruria, grazie alla decisione del Governo di scaricare su di loro anni di cattiva gestione che hanno portato la banca vicino alla bancarotta – dice il componente della commissione Finanze di Montecitorio -. Non lo dice Sinistra Italiana ma la Procura, che ha aperto un fascicolo per concorso in bancarotta fraudolenta a carico dei vertici, fra cui il padre del viceministro Boschi. Chi ci ha attaccato quando parlavamo di conflitto di interessi si deve nascondere. Oggi più di ieri la ministra dovrebbe dimettersi”.

LEGA “Mi domando cosa aspetti il ministro Boschi a rassegnare le dimissioni. Il suo conflitto d’interessi e’ sempre piu’ grande: come puo’ il padre di un amministratore di Banca Etruria, indagato dalla Procura per bancarotta fraudolenta dopo il crac della banca di cui era vicepresidente, restare ministro di un Governo che prima ha fatto un provvedimento ad hoc per salvare Banca Etruria e ancora oggi non ha varato il decreto per rimborsare i correntisti? “. Lo afferma il deputato della Lega Nord. “E’ incredibile – aggiunge – che la Boschi non prenda atto di questa sua palese incompatibilita’ ma e’ ancora piu’ incredibile che lo ‘statista europeo’ Renzi non l’abbia ancora costretta o convinta a dimettersi ad uscire dal Governo”.

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FI “Questa vicenda e’ nata male e finira’ anche peggio: il governo Renzi non puo’ esimersi dalle proprie responsabilita’: occorre fare la massima chiarezza sulle premesse e sulle conseguenze del decreto, poi confluito nella legge di stabilita’, che salvaguarda non i risparmiatori, ma i dirigenti”. Lo afferma Lucio Malan, di Forza Italia. “Il Pd, che usava definirsi ‘partito della legalita” e che in nome di essa ha estromesso Berlusconi dal Senato violando ogni procedura, deve spiegare dove sia la legalita’ e la moralita’ nel difendere i bancarottieri”, aggiunge. Red. Pol. 

(foto, Pierluigi Boschi con la figlia, il ministro Maria Elena)

Articolo aggiornato alle 18:51

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