Rendere la Chiesa cattolica un luogo “protetto” per i bambini. Superare “ignoranza e resistenze” alla trasparenza. Applicare le linee-guida chieste negli anni scorsi alla conferenze episcopali di tutto il mondo dalla congregazione per la Dottrina della fede evitando che rimangano lettera morta. E promuovere, con “protocolli e procedure” efficaci e trasparenti, la “accountability” di tutti i membri della Chiesa a prescindere dal loro livello gerarchico. E’ la road map della neonata Commissione pontificia per la tutela dei minori che si è incontrata per la prima volta nella casa Santa Marta dove risiede il Papa.
”Mentre iniziamo insieme il nostro servizio, desideriamo esprimere la nostra profonda solidarieta’ a tutte le vittime che hanno subito abusi sessuali come bambini o come adulti vulnerabili, e desideriamo rendere noto che, dall’inizio del nostro lavoro, abbiamo adottato il principio che il bene di un bambino o di un adulto vulnerabile e’ prioritario nel momento in cui viene presa qualsiasi decisione”. Lo ha dichiarato la stessa Commissione istituita da papa Francesco e a cui hanno preso parte Catherine Bonnet, Francia; Marie Collins, Irlanda; Sheila Baroness Hollins, Regno Unito; il Cardinale Sean Patrick O’Malley, O.F.M.Cap, Stati Uniti d’America; Claudio Papale, Italia; Hanna Suchocka, Polonia; Humberto Miguel Yanez, S.I., Argentina e Hans Zollner, S.I., Germania.