Co-produzione, in Sicilia nasce il primo film schiaccia-crisi d’Italia. Ecco la ricetta

3 febbraio 2014

In un periodo in cui il mondo del lavoro in Italia è in crisi, e a risentire di questo stato di malcontento è soprattutto il cinema, “Ore Diciotto in Punto”, ribalta e sfida senza indugio il clima sconfortante del nostro paese. Infatti, produrre la pellicola non sono stati solo i membri della troupe o gli sponsor, ma anche gli spettatori in prima persona, acquistando presso il sito del progetto 18 cm di pellicola al costo di un biglietto del cinema, contribuendo così allo sviluppo del film. Insomma, in barba alla crisi. Ulteriore valore aggiunto all’originalità del film è la volontà di “esorcizzare” la piaga della disoccupazione giovanile dando spazio a ragazzi siciliani, studiosi universitari e appassionati di cinema, che hanno avuto l’occasione di formarsi e iniziare la loro carriera professionale nel settore sul set del film. In altri termini, in Sicilia è nato un nuovo modello di fare cinema grazie alla genialità del regista e ‘padre’ del progetto, Pippo Gigliorosso. Alcune cifre relative alla pellicola: 67 giorni di lavorazione, 7 mesi impiegati, 37 attori, 300 comparse, 55 location, 131 scene girate, 3.934 ciak battuti, 22h 33’ 40” il girato, 1.312 i punti macchina, 77 “the Coproducers”, 22 il giorno di fine lavorazione. Girato nelle splendide location di Palermo e in provincia (come Castronovo di Sicilia e Valledolmo), il film narra una storia semplice, quotidiana e coinvolgente, che stimola lo spettatore, lo emoziona e lo rende partecipe. In un polveroso ufficio fuori dal tempo sono contenuti i fascicoli in cui è segnata la vita degli esseri umani. Paride lavora lì da più di tremila anni. Alle diciotto in punto ha appuntamento con Nicola, un barbone sconfitto e disilluso. All’orario previsto, però, una serie di eventi sconvolgerà le loro vite e quelle di tanti altri. Nulla di ciò che accadrà poteva essere preventivato e le certezze immutabili dell’ufficio crolleranno miseramente.

Scritto e diretto da Giuseppe Gigliorosso, in collaborazione con Valentina Gebbia e Anna Fici, questo progetto rappresenta il film indipendente italiano per eccellenza, nato dalla co-produzione di artisti, attori e tecnici del film stesso, impegnati in un progetto della durata di circa tre anni e che hanno messo la propria professionalità e le proprie risorse al fine di realizzare un lungometraggio a tema nella propria terra, la Sicilia, che non parli di mafia.

Sostenuto anche da sponsor locali, che hanno messo a disposizione i propri mezzi, come il catering o i trasporti, il film per i protagonisti rappresenta “qualcosa di più di una semplice pellicola: è un sogno realizzato, una sfida vinta, la dimostrazione che la crisi può essere arginata e superata grazie a volontà, passione e determinazione verso ciò in cui si crede”. L’idea è stata quella di investire, in termini di tempo, lavoro, e attrezzature, sul cinema italiano, tirando fuori da esso un prodotto rivolto a tutti, realizzato con una formula unica (quella appunto della co-produzione), mai utilizzata prima in Italia.

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