La vita e l’opera di Charlie Chaplin raccontate in un museo, ospitato nella sua vecchia casa in Svizzera, a Ginevra. L’inaugurazione, il 17 aprile 2016, arriva dopo 15 anni di progettazione, un ritardo causato anche da intoppi burocratici. Per rendere omaggio al maestro del cinema sono esposti abiti di scena, ricordi personali, oggetti donati dalla famiglia. Chaplin fu espulso dagli Stati Uniti per sospette simpatie comuniste negli anni della paranoia anti sovietica di McCarthy e visse a Ginevra con la moglie e i suoi 8 figli per 25 anni. “Noi avevamo una cantina, c’erano un sacco di cose lì – racconta Eugene, uno dei figli di Chaplin – mia madre aveva la chiave e credo che lei stessa avesse dimenticato quello che c’era dentro. “Questa è la prima volta che ho visto il costume, il bastone, il cappello o le scarpe. Non ne avevo mai visto gli originali in realtà, quindi è tutto molto commovente per me”, dice un altro dei suoi figli, Michael. Oltre al museo vero e proprio ci sarà uno studio in cui i visitatori potranno approfondire l’opera di Chaplin e i suoi film più famosi, da “Il grande dittatore” a “Luci della ribalta”.