di Enzo Marino
Le società petrolifere potranno continuare a cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalla costa senza limiti di tempo alla durata delle concessioni, cioè sino all’esaurimento del giacimento. Il quorum per il referendum sulle trivellazioni in mare, infatti, non e’ stato raggiunto dato che l’affluenza definitiva e’ stata del 32,15%. Un flop. L’unica regione che ha abbattuto il ‘muro’ del 50 per cento e’ stata la Basilicata, dove ha votato il 50,4% degli aventi diritto. In Puglia, la regione di Michele Emiliano, l’affluenza si e’ fermata al 41,64%. Gongola Matteo Renzi: “L’Italia ha parlato” e “si tratta di un risultato netto, chiaro, oltre le previsioni”. E sferra il primo colpo: “Abbiamo cercato di evitarlo per non sprecare 300 milioni di euro ma si e’ tenuto per esigenze e la voglia di conta da parte di qualcuno”. Il capo del governo, ribadisce: “Ho sofferto le ragioni del non voto, ma ci sarebbero stati undicimila licenziamenti qualora fosse passato il referendum sulle trivelle”. Dunque, le urne hanno certificato il fallimento del referendum, dando più forza e fiato al premier: “Ripartianmo tutti insieme – dice – e mettiamo da parte polemiche. Fino a elezioni rimbocchiamoci le maniche perchè l’Italia torni a fare l’Italia: quell’Italia di eccellenza che è. Anche nel settore energeie rinnovabili. È il momento rimettersi tutti insieme a lavorare per far tornare l’Italia a fare l’Italia”. In altre parole, “essere demagiogici non paga” ammonisce Renzi. E “tutti gli italiani hanno il diritto di essere portati fino alle elezioni del 2018 affrontando i problemi concreti del Paese e non accompagnati invece dalle solite scaramucce. Va superata la guerra ideologica”.
BOSCHI “Questo governo e’ piu’ forte dei sondaggi, dei talk e delle polemiche. Avanti tutta”. Cosi’ su twitter il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.
SPERANZA “Oltre 16 milioni di italiani hanno votato al referendum e vanno ascoltati. Molto contento del quorum in Basilicata”. Lo scrive su twitter Roberto Speranza, leader della sinistra Pd.
M5S “Grazie agli oltre 15 milioni di cittadini che hanno detto SI alla democrazia ed un futuro con mari puliti, energie rinnovabili, efficienza energetica e turismo sostenibile! Sono tantissimi e hanno combattuto una battaglia da eroi della democrazia”. E’ il commento del Movimento Cinque Stelle all’esito del referendum sulle trivelle pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Hanno combattuto come milioni di semplici Davide del Mondo Pulito contro i Golia delle lobby del petrolio di Trivellopoli e della disinformazione. Lo hanno fatto affrontando 8 mesi di totale disinformazione su questo referendum, con trasmissioni che dichiaravano che si votava solo in 9 Regioni , alle bufale sui ‘posti di lavoro a rischio’ oppure quella che ‘si sono sprecati 300 milioni di euro’, quando e’ stato il Governo a non volere l’accorpamento con le elezioni amministrative, proprio per evitare di raggiungere il quorum. Lo hanno fatto affrontando il vergognoso Governo di Trivellopoli ed un vergognoso ex presidente della Repubblica, che violando la Costituzione sulla quale hanno giurato (“*articolo 48: Il voto e’ personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio e’ dovere civico*”) hanno invitato all’astensione. Invitavano al ‘non voto’ facendo leva, per il mancato raggiungimento del quorum, su quella parte di cittadini che si astengono in maniera “‘fisiologica’ (ed in questi tempi toccano il 40% dell’elettorato). M5S si batte da sempre per l’abolizione del quorum nei referendum, perche’ negli strumenti di democrazia diretta solo chi partecipa deve contare e decidere”.
BRUNETTA “Al referendum sulle Trivelle, considerando anche una campagna mediatica senza precedenti del presidente del Consiglio Renzi che ha invitato all’astensione, la quasi totalita’ dei votanti molto probabilmente votera’ ‘no’ al referendum confermativo di ottobre”. Lo dichiara Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. “I votanti sono per la stragrande maggioranza contro il premier e contro il governo Renzi”, sottolinea l’esponente di Forza Italia. “Alle 19 aveva votato poco piu’ del 23% degli aventi diritto, quasi 12 milioni di cittadini, 12 milioni di italiani che non hanno dato ascolto ai diktat di Renzi e si sono recati alle urne per esprimere un loro diritto-dovere. Alle 23 questi 12 milioni sono diventati 15-16 milioni: lo stesso numero di elettori che nel 2006 disse ‘no’ alla riforma Berlusconi. Abbiamo uno zoccolo duro di 15-16 milioni di cittadini, tutti potenziali voti contro Renzi al referendum costituzionale, quello della vita per il segretario-premier. Si parte da qui – conclude Brunetta – da questa partecipazione, da questa disobbedienza, per costruire la vittoria del ‘no’ ad ottobre”.
GALLETTI “A referendum vince Italia moderata che non contrappone ambiente e sviluppo, che difende il lavoro. Perdono i partiti del populismo ipocrita”. Lo dice su twitter il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
COMITATO SI’ “E’ stata una vittoria far parlare il Paese delle scelte energetiche del governo. Da qui in poi non si torna indietro”: è questo il commento del Comitato vota Sì, promotore del referendum sulle trivelle. “E’ una vittoria delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati nel corso della campagna con centinaia di iniziative in tutta Italia – afferma in una nota – con la convinzione che il governo debba abbandonare le fonti fossili e investire da subito in una nuova politica energetica fatta di energie rinnovabili e di efficienza energetica. Grazie a questo Referendum finalmente si è imposto nel dibattito pubblico il tema energetico e gli italiani hanno potuto far sentire la loro voce”. “Il Governo – aggiunge – ha già fatto marcia indietro rispetto allo Sblocca Italia intervenendo nella scorsa Legge di Stabilità per recepire gli altri cinque quesiti del Referendum. Questa è stata una grande vittoria di tutti i comitati e delle associazioni che hanno realizzato questo importante risultato. Nonostante la campagna di informazione sul Referendum sia stata ostacolata in tutti i modi, nonostante i continui appelli all’astensione da parte del Premier Matteo Renzi, questa campagna referendaria ha acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese – conclude il Comitato – e da qui non si potrà più tornare indietro”.
SCOTTO “Abbiamo perso combattendo a mani nude, in poche settimane e con l’oscuramento dei media. Ma 15 milioni di elettori sono una riserva democratica che va valorizzata. Sottovalutare questo patrimonio sarebbe un grave errore”. Lo afferma il capogruppo di Sinistra Italia alla Camera, Arturo Scotto. Al premier Scotto, citando Pietro Ingrao, consiglia “di coltivare il dubbio dei vincitori”: “Ormai c’è un astensionismo strutturale del 40%, e occorre leggere questo risultato anche da questo punto di vista”, conclude.
SERRACCHIANI “Quando i cittadini sono stati chiamati a decidere su temi chiari e direttamente efficaci la risposta e’ stata diversa, come abbiamo visto anche nel recente passato. Oggi, evidentemente, non si e’ verificato l’incontro tra lo strumento del referendum popolare e il corpo elettorale”. Lo afferma la vicesegretaria dem Debora Serracchiani, secondo la quale, “l’esito del voto non avra’ conseguenze su alcun piano, anche se le opposizioni se lo auguravano”.
VOTO ITALIANI ALL’ESTERO A fronte di 3.951.447 plichi elettorali inviati dalle ambasciate e dai consolati agli italiani residenti all`estero, compresi quelli aggiunti localmente a norma di legge, risultano restituite alle nostre Sedi 782.709 buste, pari al 19,81% di quelle inviate. E’ quanto afferma la Farnesina in una nota sul voto degli italiani all’estero per il referendum sulle trivelle che in Italia si è tenuto oggi dalle 7 alle 23. In Europa la percentuale delle buste restituite alle sedi sul totale di plichi inviati è del 19,4%; in America Meridionale è del 21,59%; per l`America Settentrionale e Centrale il dato è il 17,91%; nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è del 16,56%. La percentuale di elettori che ha effettivamente espresso il voto viene calcolata dall`Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, una volta concluse le operazioni preliminari allo scrutinio. 193 tra Ambasciate e Consolati operativi nel mondo hanno assicurato già da febbraio lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari per l`esercizio del diritto di voto per corrispondenza da parte dei circa 4 milioni di elettori italiani residenti all`estero, nonché dei 3.337 cittadini temporaneamente all`estero che da queste consultazioni hanno potuto, per la prima volta, votare per corrispondenza. Il voto è stato assicurato in 248 tra Stati e territori esteri in cui si trovavano elettori italiani. Una speciale task force costituita alla Farnesina ha coordinato – in stretto raccordo con il Ministero dell`Interno – l`andamento delle operazioni elettorali e l`attuazione di tutte le misure organizzative necessarie per realizzare le procedure di voto per corrispondenza previste dalla legge.