Il ciclone Medusa riporta l’inverno, primo maggio con la neve

Il ciclone Medusa riporta l’inverno, primo maggio con la neve
26 aprile 2016

Freddo, pioggia e neve sui rilievi: la primavera è ormai iniziata da un mese, ma su molte regioni italiane è arrivata una coda dell’inverno che ha fatto precipitare le temperature, costringendoci a indossare di nuovo giacconi, sciarpe e cappelli. E’ l’effetto del ciclone Medusa, che sta imperversando sul nostro paese da due giorni. Durante la giornata le temperature minime sono previste in calo anche di oltre 10 gradi rispetto alla media: 2 gradi a Aosta, 5 a Torino, 8 a Milano, 11 a Genova, 7 a Bologna e Firenze, 2 a Perugia, 4 a Roma, -1 a L’Aquila e Campobasso, 4 a Napoli, 11 a Bari, 5 a Catanzaro, 12 a Palermo, 9 a Cagliari. Nevica al nord sopra i 1000 metri, sopra i 1.300 al centro. Secondo le previsioni di ilmeteo.it, dopo il passaggio del ciclone Medusa la pressione sull’Italia tenderà leggermente a salire, quanto basta perchè il sole diventi prevalente su gran parte delle regioni, anche se alcune zone d’Italia saranno ancora interessate da una certa instabilità.

Un nuovo peggioramento del tempo però è atteso per il prossimo weekend, soprattutto per domenica 1 maggio. Nel corso della settimana l’alta pressione non conquisterà definitivamente l’Italia, che si troverà comunque in un periodo sì soleggiato, ma non sempre. Dai prossimi giorni al weekend ancora una volta la posizione dell’alta pressione delle Azzorre favorirà l’ingresso di un centro depressionario sull’Italia, che formandosi sul Mar Ligure scenderà poi verso il Tirreno e poi medio-basso Adriatico. Il tempo tornerà a peggiorare da sabato, soprattutto al Nordovest con piogge sulle Alpi e Prealpi. Domenica 1 maggio l’ingresso di aria più fredda porterà temporali anche forti a macchia di leopardo su gran parte del Nord e del Centro, ma soprattutto riporterà la neve a quote superiori ai 1000 metri sia sulle Alpi che in Appennino. Nella giornata del 2 maggio le piogge si concentreranno sulle regioni adriatiche, ancora al Nordest e al Sud per poi esaurirsi definitivamente entro il 3 maggio.

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