A 67 anni se ne va Bobo Maroni, il “Barbaro sognante” della Lega
Segretario del Carroccio, tre volte ministro. Musica e Milan le passioni Il cordoglio VIDEO
Si è spento nella notte, nella sua casa di Lozza, in provincia di Varese. Roberto Maroni è morto a 67 anni, dopo una lunga malattia, nella terra dove era nato nel 1955 e dove oltre 40 anni fa l’amicizia con Umberto Bossi aveva dato il via all’avventura della Lega Nord, di cui diventerà segretario nel 2012, in uno scontro drammatico con il Senatùr. Tre volte ministro, poi presidente della Regione Lombardia, e solo la malattia lo ha fatto desistere dal candidarsi a sindaco di Varese. Dopo la militanza giovanile nella sinistra, è nel 1979 che arriva l’incontro che avrebbe cambiato la vita di Maroni, quello con Umberto Bossi. Alla pratica da avvocato, ‘Bobo’ affianca l’impegno in politica, con le prime iniziative federaliste fatte di incontri, scritte sui muri e piccole iniziative editoriali con la società Nord Ovest. Poi nel 1982 la nascita della Lega Lombarda, ufficializzata nel 1984. Nel 1983 quella dei “Distretto 51″, l’altra grande passione di Maroni: nel gruppo” Bobo” suono le tastiere.
Una passione che Maroni non abbandonerà mai, come quella per il Milan, neanche quando la carriera politica prende il volo: nel 1992 viene eletto alla Camera, ed è presidente dei deputati leghisti. Poi la vittoria alle Politiche del 1994 con il centrodestra: Maroni guiderà la delegazione leghista, da vice premier e ministro dell’Interno, primo non democristiano ad approdare al Viminale. E lì inizieranno i primi scontri con Bossi, in un rapporto che vedrà i due sempre in ruoli ben distinti e complementari: l’irruenza movimentista di Bossi e la pacatezza istituzionale di Maroni. Il ministro firmerà in Cdm il decreto Biondi, il cosiddetto “Salvacorrotti”, per poi pentirsi l’indomani. Prime avvisaglie della crisi, ma Maroni si opporrà alla decisione di Bossi di sfiduciare il porimo governo Berlusconi: il Senatùr non se la prese più di tanto e anzi lo difese dalle accuse dei militanti.
Nella diversità dello stile, Maroni dimostrerà l’afflato leghista, perdendo il consueto aplomb, nel settembre del 1996: dopo la svolta secessionista del movimento, si oppose alla perquisizione dei locali di via Bellerio da parte dell’autorità giudiziaria. Portato via a braccia dalle forze dell’ordine, morse ad un polpaccio un agente di polizia, rimediando una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. Nel 2001 il centrodestra torna nuovamente al governo, e Maroni sarà stavolta ministro del Lavoro: sarà ricordato per la riforma delle pensioni e per l’omicidio del suo consulente Marco Biagi da parte delle Brigate Rosse, per il quale aveva richiesto una protezione che non fu accordata. Nel 2008 altra vittoria alle politiche, e ritorno al Viminale, dove si concentrerà sul contrasto all’immigrazione clandestina. Terminata nel 2011 l’esperienza del governo Berlusconi, Maroni si dedica alla Lega, dichiarando guerra con i suoi “Barbari sognanti” al “cerchio magico” che circondava il Senatùr dopo l’ictus che lo aveva colpito. Scontro duro, fino alla “scomunica” da parte di Bossi: ma durerà poco, perchè il sostegno della base porterà alla retromarcia di Bossi e all’allontanamento dei dirigenti del “cerchio magico”.
Il Senatùr si dimette da segretario ad aprile del 2012, a luglio Maroni viene eletto al suo posto. Ruolo che ricoprirà per meno di un anno: preferisce candidarsi alla guida della Regione Lombardia, e nel febbraio 2013 si dimette dalla segreteria allorquando vince la corsa per il Pirellone. Guiderà la Regione per tutto il mandato, ma nel 2018 decide di non ricandidarsi. Nel 2020 accarezza il sogno di chiudere la carriera politica facendo il sindaco di Varese. Ma l’insorgere della malattia glielo impedisce, con un primo intervento chirurgico che si rende necessario a inizio 2021. La famiglia ne annuncia la scomparsa con una citazione di Emily Dickinson, “Chi è amato non conosce morte, perchè l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina”. Lui si raccontava con Voltaire: “Il paradiso terrestre è dove sono”.
Il cordoglio
“Questa notte alle 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciato. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto ‘bene’. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico”. Con queste parole la famiglia di Roberto Maroni ne annuncia la morte. Per poi aggiungere una frase di Emmily Dickinson: “Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina”. E poi l’ultimo saluto: “Ciao Bobo”.
“Roberto Maroni è stato un protagonista della politica italiana. Ha ricoperto con grande senso dello Stato incarichi molto importanti. Difendendo sempre con coraggio le sue idee. Prego per la sua famiglia in questo momento di dolore. Riposi in pace”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani, appresa la notizia della scomparsa di Maroni.
“Con dolore apprendiamo la notizia della morte di Roberto Maroni. Se ne va un un politico appassionato, un uomo perbene, un avversario che non faceva sconti ma sempre con un tratto di simpatia umana. Da ministro e governatore ha saputo servire lo Stato. Ci uniamo al dolore della sua famiglia, degli amici e di tutta la comunità leghista” Lo dichiara la deputata di Azione – Italia Viva – Renew Europe Maria Elena Boschi.
“Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto”. Con queste parole il segretario della Lega e vice premier Matteo Salvini saluta il suo predecessore alla guida del Carroccio, Roberto Maroni.
“È con grande dolore che apprendo della scomparsa di Roberto Maroni, uomo di straordinaria intelligenza e passione politica, che ha dedicato il proprio impegno al servizio delle istituzioni pubbliche, ricoprendo l`incarico di Ministro e di Presidente della Regione Lombardia. È stato un punto di riferimento importante non solo per il suo partito ma per tutto il centrodestra, offrendo sempre un contributo di saggezza e lungimiranza. Sono vicina agli amici e a tutta la comunità politica della Lega in questo momento di profonda tristezza. Alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutte le persone che hanno voluto bene a Roberto Maroni giunga il mio più sincero messaggio di cordoglio”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, ministro dell`Università e della Ricerca.
“Ci ha lasciati Roberto Maroni. Piango l`addio di un amico con il quale ho condiviso gran parte della mia vita politica. Una persona intelligente e mai sopra le righe. Presidente della Lombardia, ministro e segretario federale della Lega. Nel cuore ha sempre avuto i Lombardi e la Lombardia. Riposa in pace”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprime il cordoglio suo e dell’intera giunta per la scomparsa dell’ex presidente della Regione, Roberto Maroni.
“Sono profondamente colpita dalla notizia della scomparsa di Roberto Maroni. Un amico, un politico intelligente e capace, un uomo che ha servito le Istituzioni con buonsenso e concretezza. Il Governo esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Apprendo, con profondo dolore, della scomparsa di Roberto Maroni, un amico, più volte autorevole ministro dei miei governi, già segretario della Lega Nord e valido governatore della Lombardia. Mancheranno la sua lucidità e la sua visione politica, il suo incommensurabile attaccamento alla Lombardia ed alle regioni del Nord produttivo. Mi stringo al dolore dei suoi cari e degli amici della Lega”. Lo dichiara Silvio Berlusconi, una foto insieme a Roberto Maroni.
“Grande commozione per la prematura scomparsa di Roberto Maroni, uomo politico di spessore, eccellente amministratore, figura di spicco nella storia del centrodestra italiano. Ci mancherà tanto, per le sue qualità umane e per i suoi pregi. Ai suoi familiari va la mia affettuosa vicinanza”. Lo ha dichiarato il Ministro Fi per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Elisabetta Casellati.
“La scomparsa di Roberto Maroni mi riempie il cuore di tristezza e nostalgia. È stato un leghista convinto ed allo stesso tempo un uomo delle istituzioni limpido e coerente. Con lui ricordo i tempi del primo centrodestra ed il rapporto di stima che era nato tra noi. Ha sempre cercato il dialogo anche nei momenti piu difficili. Ha affrontato la malattia dimostrando il suo alto spessore umano. Addio Bobo”. Lo dice Pier Ferdinando Casini in una nota.
“Con Roberto Maroni se ne va uno dei protagonisti della politica degli ultimi 30 anni. Il Movimento Cinque Stelle esprime vicinanza al dolore dei suoi cari e della sua comunità politica”. Lo dichiara il presidente M5s Giuseppe Conte.
“Tanti ricordi e tanti confronti. Sempre pieni di rispetto e di sostanza. Che tristezza. Ci mancherai. Ti sia lieve la terra Roberto”. Lo dichiara il segretario del Pd Enrico Letta, ricordando Roberto Maroni.
“A parte il doveroso cordoglio, voglio ricordare che Maroni si caratterizzò dal suo primo mandato non solo per la efficacissima opera di contrasto alla criminalità organizzata e per aver dato al sistema delle forze dell’ordine strumenti normativi sempre più efficaci ma anche per l’importante slancio dato alle politiche di genere”. Così il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ricordato Roberto Maroni, per due volte nel corso della sua carriera politica al vertice del Viminale. “Se oggi il ministro dell’Interno si distingue, sotto questo punto di vista, lo deve anche a lui, che capì di dover valorizzare la risorsa rappresentata dalle donne all’interno dell’amministrazione e che la loro intelligenza non poteva essere frenata da retaggi culturali”.
“Esprimo sincero e profondo dolore per la scomparsa di Roberto Maroni, un politico capace ma anche e soprattutto una persona perbene. Ministro, politico autorevole, ma per me lui è stato anche un buon amico. Roberto Maroni mancherà a tutti. Alla sua famiglia e ai suoi cari giungano le mie sincere condoglianze”. Lo dichiara il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato ai familiari dell’onorevole Roberto Maroni un messaggio di cordoglio.
“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Roberto Maroni, con il quale abbiamo condiviso tanti di anni di vita politica fianco a fianco. Lo ricordo come uomo perbene, di grande spessore umano, appassionato, concreto e pronto al confronto, ministro di grande equilibrio e autorevolezza alla guida del Viminale. Alla famiglia vanno le mie più sentite condoglianze che estendo al segretario della Lega Matteo Salvini”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, appresa la notizia della morte dell’ex ministro Roberto Maroni.
“Sono molto addolorato per la morte di Roberto Maroni. Un avversario leale,una persona onesta ed intelligente.Convinto delle proprie idee ma pronto al dialogo e al confronto, profondamente innamorato della politica. Grazie per suo ultimo impegno contro il caporalato”. Lo ha dichiarato via social l’ex ministro Pd Andrea Orlando.
“Con Roberto Maroni scompare un protagonista della cosiddetta Seconda Repubblica, un militante politico e dirigente autorevole della Lega di Bossi, che si dimostrò capace di guidare, con senso dello Stato e capacità amministrative, la sua Lombardia e il ministero degli Interni”. Lo afferma l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini.