A gennaio il piano nazionale contro la violenza sulle donne

di Giuseppe Novelli

Entro il mese di gennaio del 2015 il governo adotterà il piano nazionale contro la violenza sulle donne. Lo ha annunciato la consigliera del presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, Giovanna Martelli, nel corso di un’iniziativa all’Aranciera di San Sisto a Roma. “Sono stati confermati nella legge di stabilità i fondi contro la violenza sulle donne per il triennio. Sta a Regioni e Comuni usarli correttamente”, ha quindi affermato la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi. Il piano, frutto di un lavoro interministeriale, sarà sottoposto a una consultazione online che verrà aperta il 30 novembre prossimo. Per il piano verranno stanziati, ha spiegato Martelli, 10 milioni di euro per il 2014 e 10 milioni di euro per il 2015. Per il potenziamento dei centri anti violenza e delle case rifugio sono stati già stanziati 17 milioni per il 2013 e il 2014 ai quali si aggiungono 10 milioni per il 2015 e 10 per il 2016. Martelli ha presentato il piano ai ragazzi di alcune scuole attraverso una serie di slide. Tra i punti principali la prevenzione, la sensibilizzazione degli operatori del settore, la protezione delle vittime, l’educazione delle scuole, la formazione di personale, il recupero dei maltrattanti, il reinserimento lavorativo e abitativo delle vittime, la creazione di una banca dati nazionale che dia una lettura completa e articolata del fenomeno della violenza sulle donne, la governance dei soggetti coinvolti sul territorio con la regia del dipartimento delle pari opportunità e con regioni, enti locali e ministeri. Parte del piano sarà dedicata alla comunicazione dell’immagine della donna e una novità riguarderà anche il pronto soccorso dove si inserirà un apposito codice rosa per le vittime di violenza domestica e sessuale. La violenza sulle donne è “un crimine contro l’umanità”, ha aggiunto poi Boschi ricordando che “ancora oggi circa 7 donne su 10 subiscono violenza fisica e sessuale e che 600 milioni di donne vivono in paesi che non lo considera un reato. Invece è un crimine contro l’umanità. Il nostro paese è protagonista nella lotta alla violenza sulle donne, è stato uno dei primi paesi ad aver aderito alla convenzione di Istanbul, uno dei primi atti del Parlamento in questa legislatura, riconoscendo che la violenza contro le donne è una violenza contro i diritti umani. Abbiamo fatto molto perché altri paesi aderissero e molto anche per dare attuazione pratica e concreta con pene più aspre per chi commette violenze”. “Sappiamo – ha proseguito Boschi – che si tratta di una lotta dura e che l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura non è sufficiente, dobbiamo prevenire i reati, creare le condizioni di protezione per le donne che trovano il coraggio di denunciare chi commette violenze nei loro confronti, creare l’opportunità perché possano avere una nuova vita”.

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